Auto: la crisi non tocca piccole e bifuel

Auto: la crisi non tocca piccole e bifuel

L'Unrae sottolinea che il segmento delle city car è l'unico ad essere cresciuto nel 2008. Per le vetture benzina-gpl e benzina-metano progresso del 66,5 per cento.

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14 gennaio 2009
Auto: la crisi non tocca piccole e bifuel

Auto: la crisi non tocca piccole e bifuel

 

In un mercato italiano in crisi, vanno in controtendenza le city car e le auto con carburanti alternativi. Lo rileva l’Unrae, l’associazione che raduna le case estere operanti in Italia, nell’approfondire i dati sulle immatricolazioni 2008 e notando anche la forte flessione delle vendite ai clienti privati che ha caratterizzato lo scorso anno. Il segmento A - rileva l’Unrae - più noto come segmento delle city car, è L’unico ad essere cresciuto, non solo come quota di mercato (che ha raggiunto il 20,5%, guadagnando oltre 3 punti rispetto al 2007), ma anche in termini assoluti, passando dalle 437.420 unità del 2007 alle 446.313 dello scorso anno (+2%). Ma il fenomeno più evidente verificatosi nel corso del 2008 - aggiunge l’Associazione aderente a Confcommercio - è stata la significativa crescita delle immatricolazioni di vetture bi-fuel, cioè benzina-gpl (74.655) e benzina-metano (79.708), che nel complesso hanno fatto registrare - insieme alle 3.414

ibride ed elettriche - una crescita assoluta di circa 63.000 immatricolazioni, pari ad un incremento del 66,5%, con una quota di mercato sul totale dell’immatricolato praticamente raddoppiata (dal 3,8% al 7,3%). Il notevole incremento di tali alimentazioni alternative - spiega l’Unrae - è dovuto alla presenza di incentivi all’acquisto e al vertiginoso aumento dei costi del diesel e della benzina, che hanno caratterizzato buona parte dellano.  Il successo delle city-car si puà spiegare con l’accresciuto bisogno di auto di piccole dimensioni, dai bassi consumi e bassi costi di gestione, con motorizzazioni Euro 4 in grado di muoversi nelle città anche in presenza di limitazioni alla circolazione e dai prezzi di listino evidentemente più attraenti.

L’Unrae nota ancora che nel corso del 2008 la forte flessione di auto immatricolate dai privati è stato uno dei fattori che ha maggiormente caratterizzato l’andamento delle vendite: su un calo generale di 341.286 immatricolazioni nel 2008 rispetto al 2007, 336.826 hanno riguardato proprio le persone fisiche. In buona sostanza, è questo il segnale più evidente che ha dato vita alla flessione del mercato 2008, con un calo della quota dei privati dal 72,6 al 68,4%.

 

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