Terziario milanese, per l’autunno fiducia limitata

Terziario milanese, per l’autunno fiducia limitata

Sondaggio di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: imprese preoccupate per il mix inflazione-diminuzione dei consumi. Sangalli: “c’è un ottimismo molto cauto”.

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17 ottobre 2023

Le imprese del terziario mostrano un moderato ottimismo per l’autunno in corso, ma anche una forte preoccupazione per la diminuzione dei consumi: lo rileva un sondaggio promosso da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. Vediamone i risultati in dettaglio.

Fatturato estivo: segno più per servizi alle imprese e ristorazione, negativo per il commercio al dettaglio – Nel corso dell’estate da poco chiusa il fatturato, rispetto al 2022, è rimasto invariato per il 39% delle imprese, diminuito per il 37% e aumentato per il 24%. Le variazioni maggiormente positive sull’andamento del fatturato si registrano nell’attività dei servizi alle imprese (+8,7%) e della ristorazione (+3,5%). In calo, invece, il commercio al dettaglio: - 3,2% per il non alimentare, - 2,5% per l’alimentare.

Turismo, tendenza confermata: aumentano gli stranieri, soprattutto a Milano (e diminuiscono gli italiani) – Il 56% delle imprese delle attività interessate ha confermato la tendenza all’aumento delle presenze turistiche straniere e alla diminuzione degli italiani. L’incremento delle presenze straniere c’è in particolare a Milano città (lo segnala il 46% delle imprese).

Aspettative per quest’autunno? Moderato ottimismo – Prevale un cauto ottimismo delle imprese sull’andamento dell’attività per quest’autunno: il 47% è moderatamente ottimista, il 6% ottimista. Pessimista, invece, il 47% dei consumi in cima alle preoccupazioni – L’aspetto che di gran lunga preoccupa di più le imprese nell’immediato futuro è, invece, la diminuzione dei consumi legata alle conseguenze dell’inflazione e della perdita di potere d’acquisto (68%). A distanza i timori sul fisco (tributi nazionali 15%, tasse e tariffe locali 14%).

Costi di energia e materie prime e difficoltà nel reperire personale i temi prioritari – Alle imprese è stato anche chiesto di ordinare per importanza gli aspetti ritenuti prioritari: con il 47% emergono i costi dell’energia, pressoché appaiati ai costi delle materie prime (46%). Ma molto vicina è anche la difficoltà di reperire personale qualificato (45%).

“Inflazione e rincari fanno temere per quest’autunno: preoccupano i costi di energia e materie prime e ancora il reperimento di personale qualificato. Serve un’attenzione particolare su questi temi – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza - perché il rischio è che i risultati positivi ottenuti, come quelli nel turismo, vengano vanificati”.

“E forte preoccupazione a Milano – sottolinea Barbieri - emerge anche per la sovrapposizione di cantieri in un punto nevralgico, l’asse corso Buenos Aires–piazzale Loreto, in una fase determinante per le centinaia di attività commerciali coinvolte: il periodo natalizio e dei saldi invernali. Con il concreto rischio di blocco di una delle principali arterie di ingresso in città. Una preoccupazione più volte espressa all’Amministrazione comunale, purtroppo senza concrete rassicurazioni per scongiurare questo rischio”.

Sangalli: “c’è un ottimismo molto cauto”

''I dati dicono che il 2022 è stato un anno economicamente positivo. L'esportazione, l'occupazione, la  crescita della produzione e il turismo hanno continuato la loro fase  di espansione''. Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, intervenendo alla presentazione del report 2023 sull'andamento economico della Lombardia (nel primo semestre dell'anno il Pil lombardo è cresciuto solo dell'1,3% su base annua contro il +3,8% dello stesso periodo dell'anno scorso), organizzato da Banca d'Italia Milano e Confcommercio. ''Dall'altro lato, c'è il sentiment: penso al ritorno prepotente dell'inflazione all'esplosione, l'oscillazione dei costi energetici e delle materie prime, alle nuove crisi globali geopolitiche che in breve diventano sempre logistiche, di approvvigionamento e di flussi. Tutto questo ha continuamente messo in discussione lo scenario, attenuando notevolmente la sensazione di fiducia delle imprese e delle famiglie'', ha continuato Sangalli.

"Anche nelle ultime indagini che come Confcommercio Milano abbiamo  elaborato poche settimane fa ascoltando l'opinione dei nostri imprenditori, il sentiment ha confermato un ottimismo molto cauto. Davanti ad un risicato 6% di ottimisti, il 47% è moderatamente ottimista, ma la stessa percentuale, il 47%, è pessimista sull'autunno che ci aspetta. L'aspetto che è di gran lunga  preoccupa di più le imprese nell'immediato futuro è la diminuzione dei consumi, legata alle conseguenze dell'inflazione e quindi della perdita di potere d'acquisto. Mentre l'aspetto indicato come prioritario da affrontare è quello dei costi dell'energia e delle materie prime a distanza ravvicinata. Nella classifica delle preoccupazioni c'è la difficoltà di reperire del personale qualificato: 45%'', ha concluso il presidente della Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.

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