Barolo e Barbaresco a braccetto nella capitale

Barolo e Barbaresco a braccetto nella capitale

Al Marriott Grand Hotel Flora di via Veneto debutto romano in società del Barolo 2003 e del Barbaresco 2004: due grandi vini di Langa per la prima volta insieme, a sottolineare produzioni di eccellenza, entrambe di straordinaria qualità.

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11 giugno 2007
IL BAROLO 2003 ED IL BARBARESCO 2004

Barolo e Barbaresco a braccetto nella capitale

 

Al Marriott Grand Hotel Flora di via Veneto, debutto romano in società del Barolo 2003 e del Barbaresco 2004: due grandi vini di Langa per la prima volta insieme, a sottolineare produzioni di eccellenza, entrambe di straordinaria qualità.

All’appuntamento hanno partecipato politici, amministratori, rappresentanti dei produttori, vertici dell’ente camerale cuneese, titolari di enoteche, ristoratori dell’area romana, esponenti della stampa specializzata, appassionati di enologia.

Al centro dell’evento due vini destinati alla classifica dei top ten, per le eccezionali condizioni meteo degli anni di riferimento. A presentarli, un quotato enologo della provincia di Cuneo: Armando Cordero.

“I due grandi protagonisti dell’enologia di Langa - ha precisato nel suo intervento il presidente della Camera di commercio di Cuneo e membro di Giunta Confcommercio, Ferruccio Dardanello - sono la massima espressione di un territorio che registra, oltre alla forte vocazione, la presenza di professionalità eccezionali, capaci di esaltarne le risorse e di mantenere peculiarità e unicità apprezzate in tutto il mondo. Annate come quelle a battesimo oggi rendono onore ad un’area che ha saputo puntare sulla straordinarietà della sua vitivinicoltura, affinandola e difendendola, tutelandola e promuovendola, senza farsi condizionare dalla concorrenza a livello mondiale, nella sicurezza che gli stessi vitigni, coltivati altrove, non avrebbero assicurato vini altrettanto prestigiosi�.

 

Il Barolo ha fruito, nel 2003, di temperature elevate, vicine ai limiti storici per quanto concerne le massime, con una siccità che ha interessato tutto il periodo vegetativo della vite. La vendemmia, effettuata in anticipo, ha regalato uve sanissime, ad elevata gradazione zuccherina e giusto equilibrio tra acidi e tannini. Di qui un vino robusto, dalle grandi potenzialità.

In base alle degustazioni effettuate dalle apposite Commissioni, create in ambito camerale, il prodotto presenta, alla vista, notevole intensità di colore, ricchezza e persistenza del bouquet all’olfatto e morbidezza al palato.

Un vino adatto a lungo affinamento, generoso e importante, destinato ad inserirsi nel novero delle annate straordinarie.

Le bottiglie prodotte sono poco meno di 8 milioni e 800mila, con un incremento di 2 milioni e 750mila bottiglie rispetto all’annata 2002 ed un ritorno alle medie consuete. Il tutto è commercializzato da 285 aziende, 210 delle quali dotate di una propria cantina di vinificazione ed imbottigliamento negli 11 comuni della zona di produzione: Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba e Verduno.

 

Analogo il discorso sul Barbaresco della vendemmia 2004, caratterizzato da una maturazione lenta e regolare delle uve e da un clima settembrino eccezionale.

Anche in questo caso l’eccezionalità è assicurata. Si tratta di un vino che gli esperti definiscono brillante, di facile bevibilità, dal giusto grado di acidità. Il profumo è intenso,  ricorda   i  piccoli   frutti,  i vigneti  impiantati   su  terreni  profondi  e  freschi   e   le  note speziate tratte dalle botti. Alla degustazione, il Barbaresco 2004 appare secco, caldo ed armonico, dotato di una struttura notevole, capace di dare sensazioni ampie e persistenti.

La produzione è elevata e si attesta sui 4 milioni di bottiglie circa, commercializzate da 182 aziende, 100 delle quali con sede nei comuni della zona di produzione a Barbaresco, Neive, Treiso ed Alba.

 

Delle aziende produttrici di entrambi i vini, più di 150 hanno partecipato all’appuntamento romano promosso dalla Camera di commercio di Cuneo e dal suo braccio operativo il CEAM (Centro Estero Alpi del Mare), con il contributo di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Ima Piemonte, in collaborazione con le Enoteche regionali del Barolo e del Barbaresco, la Confcommercio nazionale, la Fipe e l’Associazione italiana Sommelier di Roma.

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