Basilea 3: banche e imprese fanno fronte comune per le pmi

Basilea 3: banche e imprese fanno fronte comune per le pmi

Abi, Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Confindustria chiedono di calibrare la normativa tenendo in considerazione la specificità del sistema produttivo nazionale senza quindi penalizzare le piccole e medie imprese.

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19 maggio 2011

I vertici operativi di Abi, Confindustria, Rete imprese Italia e Alleanza delle cooperative italiane hanno incontrato martedì scorso il vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'industria, Antonio Tajani. Al centro del confronto una preoccupazione comune ad aziende e banche: il timore che eventuali effetti di un'applicazione normativa non sufficientemente calibrata del nuovo accordo di Basilea 3 possa ridurre la disponibilità del credito per le imprese. Le associazioni imprenditoriali italiane e dell'industria bancaria propongono di inserire un fattore di correzione per le piccole e medie imprese nella nuova normativa europea che trasporrà l'accordo di Basilea 3 nella cosiddetta direttiva CRD4. ''Timori e valutazioni condivise hanno portato Abi, Alleanza delle Cooperative, Confindustria e Rete Imprese Italia a chiedere un confronto aperto a livello europeo sui rischi legati all'implementazione dei requisiti di rafforzamento patrimoniale previsti da Basilea3'', ha commentato il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari. ''Le banche italiane in questa azione sono fortemente vicine anche a quelle imprese, associate a Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative, che insieme con le aziende di Confindustria porteranno avanti la richiesta di calibrare la normativa, tenendo in considerazione la specificità del sistema produttivo nazionale. Tutto ciò per non rischiare ulteriori difficoltà nell'attività di erogazione del credito penalizzando così le pmi italiane che rappresentano l'ossatura fondamentale della nostra economia''.

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