Bce: "economia ancora debole, graduale ripresa nel 2010"

Bce: "economia ancora debole, graduale ripresa nel 2010"

Nel bollettino di luglio, la Banca Centrale Europea sottolinea la necessità di intensificare gli sforzi di risanamento dei conti pubblici dal 2011. "Il taglio dei tassi offre un continuo sostegno alle famiglie e alle imprese".

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9 luglio 2009
La “foto” dell’economia scattata dalla Bce nel suo bollettino mensile di luglio, non si discosta molto dalle ultime rilevazion

La “foto” dell’economia scattata dalla Bce nel suo bollettino mensile di luglio, non si discosta molto dalle ultime rilevazioni.  L’attività economica in Eurolandia sarà contrassegnata, secondo la Banca Centrale Europea, da una “persistente debolezza” nella parte restante del 2009, anche se con una “riduzione meno pronunciata” rispetto al primo trimestre dell’anno. Successivamente, “dopo una fase di stabilizzazione ci si attende una graduale ripresa, con tassi di crescita positivo sul trimestre precedente entro al metà del 2010”. Una valutazione, questa, che “tiene conto di effetti avversi ritardati che verosimilmente si concretizzeranno nei prossimi mesi, tra i quali l'ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro”. “Le significative azioni di stimolo intraprese sul piano delle politiche in tutte le principali aree economiche – si legge nel Bollettino - dovrebbero sostenere la crescita a livello mondiale e nell'area euro”. “Dal lato positivo, effetti più marcati del previsto potrebbero derivare dalle vaste misure di stimolo macroeconomico messe in atto e dagli altri interventi sul piano delle politiche; anche il clima di fiducia potrebbe migliorare rapidamente rispetto alle attese  correnti”. Sul versante negativo, invece, “persistono i timori-  spiega la Bce- concernenti interazioni negative più intense o prolungate fra l'economia reale e le turbolenze finanziarie, ulteriori rincari del petrolio e delle altre materie prime, maggiori spinte  inflazionistiche, condizioni sempre più sfavorevoli nel mercato del  lavoro e, infine, andamenti avversi dell'economia mondiale dovuti a una correzione disordinata degli squilibri internazionali”. Nell’Eurozona resta contenuto il flusso dei prestiti alle famiglie e alle aziende, il che riflette l'indebolimento dell’attività economica e un livello di fiducia che rimane basso in imprese e consumatori. “Tale evoluzione - spiega l’Istituto di Francoforte - è riconducibile soprattutto a un calo dei prestiti a breve termine, mentre per le scadenze più lunghe il flusso si è mantenuto lievemente positivo. Sebbene il calo dei tassi di riferimento dovrebbe continuare a sostenere l'attività economica, osserva Francoforte, date le sfide che si prospettano, le banche dovrebbero adottare misure adeguate per l'ulteriore rafforzamento della propria componente patrimoniale e, ove necessario, sfruttare appieno gli interventi pubblici a sostegno del settore finanziario, in particolare per quanto riguarda la ricapitalizzazione”. Per quanto riguarda i tassi di interesse sui prestiti, la Bce nota come questi siano calati in parallelo alla diminuzione dei tassi di riferimento della Bce, un decremento che risulta però meno marcato per i prestiti alle famiglie rispetto ai prestiti alle aziende.

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