Bce: "nessun rischio per l'Eurozona"

Bce: "nessun rischio per l'Eurozona"

Audizione del presidente, Jean-Claude Trichet, al Parlamento europeo. "Ci sono problemi, ma la situazione non è grave. I Paesi sotto tiro, come Grecia e Irlanda, sono in grado di ripagare i debiti".

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1 dicembre 2010

L'Eurozona non corre il rischio di essere messa in discussione. Ha dei problemi, ma la situazione non è grave. Paesi sotto tiro come Grecia e Irlanda sono in grado di ripagare i debiti. I mercati dovrebbero valutare con maggiore attenzione quanto hanno deciso e quanto stanno facendo i governi per rimettere in sesto le finanze pubbliche, per riformare le loro economie e per dotarsi di uno strumento permanente di gestione delle crisi finanziarie. Sono questi i tre messaggi chiave del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, espressi nel corso di un'audizione al Parlamento europeo. Trichet non ha chiarito se sia vero o meno che la Bce spinga perché il Portogallo segua Grecia e Irlanda chiedendo l'intervento dell'Eurozona e del Fondo monetario. E neppure sulle
decisioni che il 'board' dei governatori prenderà nella riunione di giovedì sulla strategia delle misure
convenzionali per sostenere le banche (l'attesa generale è che, date le nuove turbolenze sul mercato del debito sovrano, difficilmente la Bce deciderà di tirare la corda proprio adesso). In ogni caso i suoi messaggi hanno un obiettivo: calmare i mercati, superare una fase di pericoloso nervosismo che rischia di creare molte difficoltà nel momento in cui la tensione è massima nelle Borse, nei
mercati dei cambi, nei mercati obbligazionari con l'aumento degli spread dei titoli dei Paesi sotto tiro rispetto ai corrispondenti titoli tedeschi (cosa che riguarda anche l'Italia, là dove per la prima volta a livello governativo si parla di forte "preoccupazione" per gli effetti che potrebbero avere le turbolenze finanziarie di questo periodo sul Paese).

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