Le aspettative di crescita del pil per il 2013 sono all'1,8%. Secondo gli intervistati la revisione al rialzo della stima per il 2011, rileva la Bce, e' ascrivibile principalmente alla crescita superiore alle attese all'inizio dell'anno nell'area dell'euro. Nei rimanenti trimestri del 2011 la crescita dell'area
dovrebbe decelerare a causa della moderata espansione della domanda mondiale, dell'impatto avverso dell'inasprimento fiscale e dei vari effetti dei rincari delle materie prime (ad esempio maggiori costi di produzione e minore potere d'acquisto reale delle famiglie). Nel complesso i partecipanti ritengono che i rischi per le prospettive della crescita saranno orientati verso il basso
sull'insieme dell'orizzonte di previsione. I principali rischi al ribasso per le prospettive di crescita sarebbero: un impatto superiore alle attese dell'inasprimento fiscale e delle misure di austerita',
soprattutto nei paesi dell'area con difficolta' di finanza pubblica; ulteriori rincari del petrolio; la decelerazione della crescita nelle economie emergenti e negli Stati Uniti; e un potenziale inasprimento delle condizioni di finanziamento. Le aspettative per la crescita a piu' lungo termine (per il 2016) si collocano all'1,9% con rischi complessivi orientati al ribasso. La distribuzione di probabilita' aggregata e' sostanzialmente invariata rispetto alla precedente indagine.