Billè: "agire su Irpef ed Irap per rilanciare i consumi".

Billè: "agire su Irpef ed Irap per rilanciare i consumi".

Il Presidente di Confcommercio chiede "un'iniezione di fiducia" per imprese e famiglie. Sul calo dei consumi dopo il 28 febbraio dice: "è un fatto psicologico, serve un po' di elasticità dei commercianti nell'accettare lire e poi cambiarle".

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20 dicembre 2001

Billè: "agire su Irpef ed Irap per rilanciare i consumi".

 

Contro il ciclo negativo dell'economia, confermato anche dagli ultimi dati sui prezzi, è necessaria da subito un'iniezione di fiducia per imprese e famiglie anticipando al 2002 almeno una parte delle riforme per rilanciare il mercato interno. E' quanto ha sostenuto il Presidente di Confcommercio Sergio Billè nel corso della trasmissione "Porta a Porta", commentando la riforma fiscale propo sta dall'Esecutivo.

"La riforma sarà anche bella - ha detto Billè - ma è come una bella scarpa in vetrina che non sappiamo se e quando la potremo comprare, e noi non possiamo permetterci il lusso di aspettare in attesa che cambi il tempo. Servono invece subito misure contro il ciclo negativo, come ad esempio le detrazioni Irpef per i ceti meno abbienti e l'Irap depurata dal costo del lavoro". Queste misure, s econdo il Presidente di Confcommercio, "avrebbero un impatto molto più sostanziale che non quanto si potrà ottenere con l'aumento delle pensioni minime e le detrazioni sui figli già decise dal Governo".

Il 2002, infatti, non sarà "un anno di gioia": il Pil crescerà dell'1,2-1,4% e lo Stato incasserà meno. E lo stesso quadro economico internazionale è molto diverso da quanto si prevedeva. "Anche Bush - ha sottolineato Billè - ha messo in moto una politica di spesa certo non prevista dal programma repubblicano".

Per quanto riguarda l'imminente avvento dell'euro, Billè ha ribadito la convinzione che non porterà aumenti dei prezzi. Le oscillazioni che si potrebbero verificare, infatti, non saranno in alcun modo legate all'introduzione della moneta unica. D'altro canto, "il fatto che i prezzi non siano aumentati lo prova lo stesso Istat - ha ricordato Billè - che con il dato di novembre ha confermato un calo, seppure minimo, dell'inflazione".

Quanto ai consumi, invece, ci sarà un breve periodo di calo, non tanto a gennaio quanto dopo il 28 febbraio. "Si tratta di un problema psicologico - ha detto il Presidente di Confcommercio - ma anche in questo caso un po' di elasticità da parte dei commercianti nell'accettare lire dai clienti e poi andarle a cambiare in Banca d'Italia renderà tutto più semplice".

 

 

 

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