Bonanni: "imprese e sindacati devono lavorare insieme"

Bonanni: "imprese e sindacati devono lavorare insieme"

DateFormat

12 marzo 2010
La prima giornata del Forum di Cernobbio è terminata con il panel dedicato al tema del lavoro (“Oltre la crisi: le sfide della

La prima giornata del Forum di Cernobbio è terminata con il panel dedicato al tema del lavoro (“Oltre la crisi: le sfide della produttività e dell’occupazione”), al quale hanno partecipato (vedi a parte gli articoli sugli interventi del ministro Brunetta e del segretario del Pd Bersani, ndr) Francesco Rivolta, presidente della Commissione Lavoro di Confcommercio; Michele Tiraboschi, direttore del Centro Studi Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, e Corrado Passera, Ceo di Intesa Sanpaolo. Secondo Rivolta, “il Governo in carica ha puntato finora più al rafforzamento degli ammortizzatori sociali che alla ricollocazione dei lavoratori, ma se la stagnazione dovesse perdurare bisognerebbe cominciare a ripensare le strategie”. In generale, secondo il presidente della Commissione Lavoro di Confcommercio, “i temi dell’occupazione sono cruciali se vogliamo una crescita del Paese senza costi sociali elevati. Fondamentale sarà la capacità di impiegare le poche risorse disponibili in modo produttivo, in particolare destinandole a settori che abbiano capacità di trascinamento su altri settori, che siano in grado di produrre effetti positivi all’interno del Paese più che all’estero e che siano caratterizzati da prospettive di sviluppo sul medio-lungo periodo”. L’identikit perfetto, insomma, del terziario, “un settore sul quale bisogna puntare fortemente oltre all’ammodernamento della Pubblica Amministrazione”. Il microfono è quindi passato a Raffaele Bonanni che ha sottolineato come “in Italia si litiga ormai su tutto e quando si discute sui temi dell’economia e sui temi sociali si scade nell’esasperazione. Finita la campagna elettorale, il sociale organizzato italiano dovrà riunirsi, confrontare le singole proposte e tentare di spingere le forze politiche di buona volontà ad impegnarsi realmente sulle questioni essenziali per il Paese”. Il segretario generale della Cisl ha quindi invitato tutte le parti sociali a “lavorare di più in sintonia”, a “far valere di più le nostre proposte: siamo riusciti a parlare tra di noi lo stesso linguaggio persino sul fisco. E’ vero che bisogna chiarire quali settori da sostenere, è vero che dobbiamo lavorare su Sud e turismo: mettiamo insieme tutte queste proposte, confrontiamoci e collaboriamo”. Bonanni, infine, ha criticato lo sciopero della Cgil, “fatto sotto campagna elettorale. Non è stato uno sciopero sindacale, è stato uno sciopero politico”. A prendere la parola è stato poi Michele Tiraboschi, per il quale “la crisi del mercato del lavoro è nata negli anni ’70 quando non si è avuta la capacità progettuale di disegnare un nuovo mercato cambiando il quadro normativo. Oggi ci sono troppe regole e troppi vincoli, anche a livello regionale, e quindi non è con nuove leggi che si può pensare di intervenire positivamente sull’occupazione”. Il direttore del Centro Studi Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha invece proposto “la riforma degli assetti contrattuali, l’adozione di un avviso comune a favore della partecipazione dei lavoratori e la riprogettazione della formazione in un’ottica di vera utilità”. Il panel si è chiuso con l’intervento di Corrado Passera, che ha evidenziato che “è vero che l’Italia ha accumulato un ritardo di crescita importante, ma questo vuol dire anche che possiamo fare di più. C’è bisogno di aziende competitive in grado di conquistare nuovi mercati, ma per essere competitive devono avere dimensioni e forza minima che molto spesso non ci sono. Ma se non riusciamo a far crescere qualche migliaio di aziende in grado di fare sviluppo e innovazione difficilmente possiamo fare crescita”. Ed è proprio quest’ultima, secondo il Ceo di Intesa Sanpaolo, la priorità del mondo del credito: “trainare le aziende alla crescita dimensionale”. Passera ha quindi concluso il suo intervento rispondendo a Bonanni, che aveva accusato le banche di “fare spesso più trading che credito”: “non è vero, il trading rappresenta l’1% delle nostre attività. Negli ultimi dodici mesi il sistema del credito ha tenuto facendo operazioni straordinarie di emergenza”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca