Bonus vacanze: il commento del vicepresidente Fiavet Mazzola

Bonus vacanze: il commento del vicepresidente Fiavet Mazzola

"Recenti indagini previsionali parlano di una consistente riduzione della domanda interna". "Anche a prescindere da analoghe sensazioni che le agenzie di viaggi stanno riscontrando, è evidente come i conti si facciano a consuntivo".

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10 luglio 2007

Bonus vacanze: il commento del vicepresidente Fiavet Paolo Mazzola

 

Come è noto nei giorni scorsi sono stati diffusi alcuni risultati di indagini previsionali che lasciano intravedere una consistente riduzione della domanda interna. Anche a prescindere da analoghe sensazioni che le agenzie di viaggi stanno riscontrando, è del tutto evidente come i conti si facciano a consuntivo. Anche per questo la proposta avanzata da alcune parti di istituire un bonus per sostenere le vacanze in Italia da parte degli italiani appare più che altro come una boutade. Si tratterebbe infatti, al di là della copertura finanziaria, di uno strumento discriminatorio nei confronti delle destinazione turistiche straniere e, quindi, di una vera e propria distorsione degli accordi commerciali internazionali e delle regole europee di concorrenza. Vale appena il caso di ricordare che proprio l'Italia in altri settori economici si batte con successo contro ogni forma di autarchia e di protezionismo. Ogni eventuale tentativo di stimolare la domanda interna verso le mete turistiche nazionali dovrebbe semmai valersi di campagne di comunicazione, ovvero di incentivi più efficaci come è avvenuto in altri campi dell'economia. Varrebbe quindi la pena di pensare ad una qualche forma di detraibilità fiscale delle spese documentate per viaggi e vacanze, ben sapendo che il vantaggio sarebbe duplice: 1) per l'80% circa queste vacanze verrebbero fruite in Italia, come già avviene, 2) la necessità di una documentazione fiscale per la detrazione si rivelerebbe un potente strumento contro l'evasione e il sommerso. La boutade del bonus, invece fa sorgere il sospetto che si vogliano per questa via sostenere imprese poco competitive e non in grado di confrontarsi con i concorrenti stranieri. Infine, è di tutta evidenza come una misura di detraibilità potrebbe orientare la domanda verso località e stagionalita' marginali, senza correre il rischio di continuare ad ingolfare i punti ormai già saturi.

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