Diritto allo studio e libri scolastici, Ali e Aie scrivono a Meloni

Diritto allo studio e libri scolastici, Ali e Aie scrivono a Meloni

Librai ed editori chiedono più fondi per le famiglie in povertà assoluta e la detrazione fiscale sul modello di quella prevista per le spese sanitarie e sportive.

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11 settembre 2023

Diritto allo studio e libri scolastici: il governo Meloni intervenga stanziando nella legge di bilancio più fondi per le famiglie in povertà assoluta e prevedendo una detrazione fiscale sul modello di quella garantita per le spese mediche e sportive. Lo chiedono in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’Associazione italiana editori e l’Associazione librai italiani aderente a Confcommercio, riprendendo le ipotesi di intervento condivise con il Ministero dell’Istruzione e del Merito al tavolo tecnico con la filiera dell’editoria scolastica.

“Il punto di partenza – scrivono i presidenti Paolo Ambrosini (Ali) e Ricardo Franco Levi (Aie)è la consapevolezza che l’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita dell’Italia. Tuttavia, per molti minori questo diritto rischia di rimanere sulla carta. Sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dato 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche ci dicono che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare, in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola e garantire così il pieno accesso all’istruzione”.

Lo Stato, ad oggi, stanzia ogni anno 133 milioni di euro per finanziare l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie in povertà assoluta ma questi fondi, sia per una carente informazione che per le modalità di erogazione, sono poco utilizzati e giungono alle famiglie con grande ritardo. Le due associazioni chiedono di aumentare il fondo ad almeno 170 milioni, per coprire tutta la platea delle famiglie in povertà assoluta, e ottimizzare le modalità di erogazione. Accanto a questo, Ali e Aie chiedono la possibilità per le famiglie di detrarre fiscalmente la spesa per i libri scolastici, come già si fa per le spese sanitarie o l’attività sportiva dilettantistica dei figli. Tale detrazione impatterebbe in maniera positiva prima di tutto sulle famiglie in povertà relativa, “ma a nostro avviso – scrivono le due Associazioni – come negli altri casi citati la detrazione dovrebbe essere universale ed estendersi anche oltre la scuola d’obbligo”.

L’intervento a sostegno delle famiglie per affrontare la spesa formativa consentirebbe, scrivono Ali e Aie, “di affrontare i molti altri nodi che sono aperti sul fronte dell’editoria scolastica a partire dal tema dei tetti di spesa previsti per i libri adottati nelle scuole che, nati a tutela delle famiglie ma fermi dal 2012 (nel frattempo i prezzi sono cresciuti del 20%, fonte Istat), sono diventati un limite all’attività didattica, come ci ricorda anche l’Associazione nazionale presidi, dato che le scuole per rispettarli sono talvolta costrette a non adottare alcuni testi, privando docenti e studenti del loro prezioso supporto”.

 

Famiglie e consumatori si uniscono all’appello del mondo del libro

Consumatori e famiglie assieme a tutta la filiera del libro scolastico chiedono che “nella prossima legge di bilancio venga aumentato lo stanziamento e vengano rivisti i criteri di distribuzione per il diritto allo studio per le famiglie in condizioni di povertà dagli attuali 133 ad almeno 170 e che venga introdotta per tutte le altre famiglie, attualmente prive di strumenti di sostegno alla spesa per i libri scolastici, una detrazione fiscale al pari delle spese mediche, come dichiarato prima dalla sottosegretaria del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, e poi dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e dai rappresentanti di alcune forze politiche. Le ipotesi di intervento sono state condivise dal Ministero dell’Istruzione e del Merito al tavolo tecnico con la filiera dell’editoria scolastica”. L’appello è firmato dal Forum delle Associazioni Familiari, Adiconsum, Associazione Italiana Editori (Aie), Associazione Librai Italiani (Ali-Confcommercio), Federcartolai Confcommercio e Anarpe, Associazione nazionale agenti rappresentanti promotori editoriali.

“In una stagione di minori risorse – proseguono le Associazioni firmatarie dell’appello - come ogni giorno ci viene ricordato, sarebbe una scelta politica forte che offrirebbe un chiaro segnale agli italiani nel segno del sostegno alla famiglia e dell’investimento nella formazione, leve fondamentali per ridare slancio e prospettiva di futuro all’Italia. In questo senso, bisogna riconoscere al ministro Giuseppe Valditara la sensibilità di aver compreso e poi sostenuto le proposte di cui si sono fatte portatrici le associazioni del mondo del libro, i consumatori e le famiglie”.

 

Caro scuola: "eccessivi i dati sui rincari"

Sul caro scuola l'Associazione librai italiani (Ali) e Federcartolai non ci stanno: i dati che circolano i questi giorni in televisione e sui giornali risultano ampiamente gonfiati. Uno zaino può arrivare a costare anche 50 euro, un astuccio 19, penne matite e gomme 6, un diario agenda sui 14 euro, una calcolatrice scientifica 19 euro, quaderni e blocchi 10, i libri, che sono la voce più costosa, possono arrivare a 300/400 euro, ma parlare di importi vicini ai 1.300 euro è fuorviante.

Ecco alcuni esempi della Federazione dei cartolai:

  • a fronte di prezzi per la plastica cresciuti circa del 15-20% l’aumento di prezzi è rimasto contenuto entro il 10%;
  • per la carta e cellulosa aumentata circa del 15%-20% gli incrementi sono sotto all’8%;
  • libri e zaini (standard) hanno registrato variazioni tra il 5 e l'8%;
  • più stabili restano i prezzi relativi a colori e matite (+3-5%).

Anche secondo Ali i dati che circolano di recente non corrispondono a quanto riscontrato in libreria. A confermare le posizioni di librai e cartolai anche i numeri pubblicati da Aie, l'Associazione degli editori italiani, che stimano un aumento medio di circa 3,2%, ben al di sotto dell'attuale livello di inflazione. Le librerie e le cartolibrerie in molti casi offrono ad esempio il servizio dei libri usati consentendo risparmi importanti sui prezzi del nuovo.

"Restiamo sbalorditi - ha poi spiegato il presidente dei cartolai, Medardo Montaguti - nel leggere che il consiglio dato per l’acquisto del corredo scolastico è quello di rivolgersi ai grandi magazzini, dimenticando ancora una volta quel patrimonio di conoscenza, cortesia e professionalità proprio del commercio di vicinato. “Il servizio di fornitura dei libri scolastici per le primarie (il cui costo è per legge sostenuto dal comune di residenza) è offerto solo dalle cartolerie e librerie e non dalla grande distribuzione che lo ritiene anti-economico. Non è per niente semplice ottenere il rimborso del libro per quei bambini che hanno la residenza in comuni diversi da quelli in cui noi operiamo e passa molto tempo prima che un Comune ci rimborsi. Anche questo è un servizio (offerto gratuitamente) e ci dispiace che non venga minimamente valorizzato".

Federcartolai e Ali da tempo chiedono al governo di sostenere le famiglie attraverso l'introduzione di detrazioni fiscali per le spese scolastiche esattamente come avviene per le spese mediche o per la palestra. "Per questo – ha aggiunto Paolo Ambrosini, presidente di Ali - proponiamo l’introduzione di un aggio fisso minimo per il servizio della distribuzione dei testi scolastici per librerie e cartolibrerie che sono oggi, tra i vari canali di offerta di libri di testo, quelle maggiormente utilizzate da studenti e famiglie perché sono le uniche a fornire un servizio professionale tutto l’anno".

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