Otto imprese italiane su dieci controllate da una persona o una famiglia

Otto imprese italiane su dieci controllate da una persona o una famiglia

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14 novembre 2023

Il dato, riferito al 2022, è in aumento di oltre il 5 per cento rispetto al 2018. La presenza di imprese familiari è molto diffusa nel commercio (84,4%) e nell’alloggio e ristorazione (87,3%).

 

Nel 2022 sono risultate più di 820mila unità le imprese italiane controllate da una persona fisica o una famiglia, l'80,9% del totale delle imprese con almeno tre addetti (nel 2018 era il 75,2%). È un fenomeno particolarmente diffuso tra le microimprese (83,3% dei casi) e meno tra le piccole (74,5%), le medie (58,8%) e le grandi (41,6%). Sono dati che emergono dai primi risultati della seconda edizione della Rilevazione multiscopo, parte del censimento permanente delle imprese dell'Istat (link al documento in pdf). Nei Servizi la presenza di imprese familiari è particolarmente diffusa nel commercio (84,4%) e nell’alloggio e ristorazione (87,3%). La gestione è affidata nella maggior parte dei casi all'imprenditore stesso o a un membro della famiglia proprietaria, anche se nelle imprese di medie (10,4% delle unità considerate) e grandi dimensioni (21,3%) si ricorre un manager interno o esterno all'impresa.

 

In generale, tra il 2018 e il 2021 le imprese italiane sono diminuite dell'1,2% (-12mila), mentre sono aumentati del 3,8% gli addetti (+480 mila) e dell'11,6% il valore aggiunto. Rispetto al 2011, le imprese con tre e più addetti diminuiscono del 2,5%, a fronte di un aumento del 5,1% del personale

In flessione il numero di microimprese (con 3-9 addetti) e la relativa occupazione. E se nel 2011 le microimprese erano il 79,9% e pesavano per il 30,5%, in termini occupazionali, nel 2018 si è scesi rispettivamente al 79,5% e al 29,5%, e nel 2021 al 78,9% e al 28,1%. Le piccole imprese (con 10-49 addetti) registrano un leggero aumento (+3mila unità in valore assoluto tra il 2011 e il 2021), ma diminuisce il loro peso occupazionale (26,4% nel 2011, 26,1% nel 2018, 25,7% nel 2021). Aumenta di conseguenza quello delle imprese di medie (50-249 addetti) e grandi (con 250 e più addetti). Per le prime si passa dal 16% del 2011 al 16,1% del 2018 e al 16,9% del 2021, mentre le seconde aumentano dal 27% del 2011 al 28,3% del 2018 al 29,3% del 2021 (era il 26,8% nel 2001). Le imprese con 500 e più addetti, da parte loro, nel 2021 sono arrivate a impiegare il 23,2% del totale degli occupati.

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