Chieti: Confcommercio chiede un "tavolo anticrisi"

Chieti: Confcommercio chiede un "tavolo anticrisi"

Preoccupazione per il continuo smantellamento di strutture direzionali nel capoluogo: serve un tavolo di concertazione permanente allargato alle forze sindacali del commercio e dell'impresa per ripensare subito la città.

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17 settembre 2012

Un tavolo di concertazione permanente, allargato alle forze sindacali del commercio e dell'impresa, per ripensare subito la città dopo gli ultimi accadimenti che rischiano di infliggere un colpo mortale all'antica Teate, specie dal punto di vista economico. E' quanto chiede Confcommercio Chieti,preoccupata dal continuo smantellamento di strutture direzionali subito dal capoluogo teatino. In particolare il Colle, negli ultimi mesi, ha perso edifici importanti: in estate è arrivata la decisione del ministero della Difesa di chiudere il 123° Reggimento Fanteria Chieti. Poi, nei giorni scorsi, è giunta la comunicazione della chiusura dell'ospedale militare che si trova nel cuore della villa comunale. I commercianti della città, ovviamente, sono in apprensione e la politica sembra inerme. Per questo Confcommercio suona la sveglia. "Servono decisioni forti - afferma Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti - per arrestare quella che è a tutti gli effetti una discesa verticale della città malgrado le sue enormi potenzialità tuttora inespresse. Penso all'università che risulta completamente slegata dal territorio urbano dello Scalo e, soprattutto, del Colle". Non a caso Confcommercio, qualche anno fa, aveva lanciato una raccolta firme per chiedere lo spostamento di facoltà o uffici della D'Annunzio in una delle tante scatole vuote del centro storico. Di recente, invece, è stata promossa una petizione tra le attività commerciali teatine contro la chiusura del 123° Reggimento. Sono state registrate oltre 1500 adesioni, segno che il problema è molto sentito dal commercio cittadino. Eppure non sono state prese iniziative concrete dalla politica locale se si eccettuano lettere e buoni intenti. "Occorre voltare subito pagina. La politica - ammonisce Allegrino - deve tornare a confrontarsi in fretta con le associazioni di categoria e le forze del territorio per capire cosa si vuole fare di Chieti che non può continuare ad essere lasciata in balia degli eventi. Noi siamo pronti a fare come sempre la nostra parte". Da qui la richiesta della convocazione di un tavolo di concertazione permanente, "dove- conclude il presidente di Confcommercio Chieti - analizzare ciò che sta accadendo e discutere di iniziative concrete per cambiare rotta. Lo merita la città e la sua anima commerciale che sta sostenendo enormi sacrifici per combattere la crisi dei consumi".

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