Commercio estero: surplus a quota 2,2 miliardi

Commercio estero: surplus a quota 2,2 miliardi

A settembre scorso le esportazioni (+1,6%) e le importazioni (+1,1%) sono in aumento su base mensile. Il surplus commerciale e' di 2,2 miliardi (+1,9 miliardi a settembre 2014).

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17 novembre 2015

 

A settembre scorso le esportazioni (+1,6%) e le importazioni (+1,1%) sono in aumento congiunturale. Il surplus commerciale e' di 2,2 miliardi (+1,9 miliardi a settembre 2014). Lo rileva l'Istat. La crescita congiunturale dell' export, la prima dopo tre mesi di consecutiva flessione e in linea con l' incremento dei livelli di attivita' (+0,2% la variazione mensile della produzione industriale), e' imputabile all' aumento delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,2%), mentre verso l' area Ue si registra una contenuta flessione (-1,1%). L'incremento congiunturale dell' import interessa entrambe le aree di interscambio (+1,3% per l' extra Ue e +0,9% per l' Ue) ed e' particolarmente accentuato per l' energia (+3,8%) e i beni strumentali (+1,6%). Nonostante il recupero registrato a settembre, nel terzo trimestre 2015 la diminuzione congiunturale dell'export e' rilevante (-2,3%), diffusa a tutti i principali raggruppamenti di prodotti e piu' marcata per l'area extra Ue (-4,2%) rispetto a quella Ue (-0,7%). Nello stesso periodo, si registra una contenuta riduzione della competitivita' dell' Italia rispetto ai principali partner europei: la quota nazionale sull' export dell' area Uem e' in lieve diminuzione (-0,3 punti percentuali) rispetto al trimestre precedente, mentre e' invariata per lo stesso trimestre del 2014. A settembre scorso, i mercati che manifestano una crescita dell' export particolarmente sostenuta sono: Stati Uniti (+18,4%), Belgio (+16,1%), Spagna (+12,2%) e Polonia (+11,6%). In rilevante espansione le vendite di autoveicoli (+30,4%), di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici (+8,7%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,6%). In particolare, un forte stimolo alla crescita dell'export proviene dalle vendite di articoli farmaceutici in Belgio e di autoveicoli negli Stati Uniti. Nei primi nove mesi dell' anno - rileva ancora l' Istat - l'attivo raggiunge i 30 miliardi (+56,1 miliardi al netto dell' energia). Le esportazioni nazionali registrano un ampio incremento tendenziale (+4,2%), sostenuto anche per l' import (+3,7%), specie se al netto dell' energia (+8,3%). Nello stesso periodo, l' espansione verso l' area Ue (+3,7%) si associa a una quota nazionale sugli scambi intra Ue in lieve diminuzione (-0,1 punti percentuali) mentre e' in espansione per la Germania (+0,8 punti) e declina per la Francia (-0,3 punti). L' incremento delle esportazioni italiane verso i paesi extra Ue (+4,7%) si associa a una quota nazionale stabile rispetto a quest' area che risulta invece in aumento per Germania (+0,8% punti) e Francia (+0,6 punti). A settembre scorso, l' espansione congiunturale dell' export (+1,6%) e' principalmente determinata dalla crescita delle vendite di beni strumentali (+4,1%) e di prodotti intermedi (+1,1%). L' aumento congiunturale dell' import (+1,1%) e' dovuto all'incremento degli acquisti di prodotti energetici (+3,8%), beni strumentali (+1,6%) e prodotti intermedi (+1,2%). L' incremento tendenziale delle esportazioni (+1,4%) e' dovuto all' aumento registrato per i beni di consumo (+4,0%) e i beni strumentali (+3,4%). Gli acquisti di beni di consumo
durevoli (+11,4%) e di beni strumentali (+9,3%) fanno registrare un forte incremento tendenziale. A settembre 2015 il saldo commerciale e' positivo (+2,2 miliardi), in lieve aumento rispetto a settembre 2014 (+1,9 miliardi). Al netto dei prodotti energetici, la bilancia commerciale e' attiva per 4,9 miliardi.A settembre scorso l' aumento tendenziale delle esportazioni ha riguardato, in misura particolare, le vendite di autoveicoli (+30,4%), di articoli sportivi, giochi, strumenti musicali, preziosi, strumenti medici e altri prodotti n.c.a. (+8,7%) e di computer, apparecchi elettronici e ottici (+8,6%). Dal lato delle importazioni, sono in rilevante espansione gli acquisti di autoveicoli (+20,4%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+13,9%) e apparecchi elettrici (+13,8%). Nel mese di settembre 2015 i saldi positivi piu' ampi si rilevano per macchinari e apparecchi n.c.a., mezzi di trasporto (autoveicoli esclusi) e articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili. I saldi negativi piu' consistenti riguardano minerali energetici (petrolio greggio e gas naturale) e computer, apparecchi elettronici e ottici. Nello stesso mese, l' aumento congiunturale dell' export (+1,6%) e' determinato dalla crescita delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,2%), mentre quelle verso i mercati Ue (-1,1%) sono in diminuzione. L' incremento dell' import (+1,1%), rispetto al mese precedente, e' determinato dalla crescita degli acquisti sia dai paesi extra Ue (+1,3%) sia da quelli Ue (+0,9%). Nel terzo trimestre 2015, la flessione congiunturale dell' export (-2,3%) e' determinata principalmente dall' area extra Ue (-4,2%). Nello stesso periodo, la flessione congiunturale dell' import (-2,9%) e' dovuta quasi esclusivamente all' area extra Ue (-6,4%). La crescita tendenziale delle esportazioni (+1,4%) e' molto sostenuta verso Stati Uniti (+18,4%), Belgio (+16,1%), Spagna (+12,2%) e Polonia (+11,6%). L' incremento dell' import (+0,7%) risente della forte crescita degli acquisti da Polonia (+22,2%), Stati Uniti (+22,0%), Turchia (+21,7%) e paesi EDA (+19,1%). L' aumento tendenziale dell' export e' spiegato per oltre il 70% dall' incremento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici verso il Belgio e di autoveicoli verso gli Stati Uniti. La diminuzione delle vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi verso i paesi Opec frena di quasi un punto percentuale la crescita dell' export. L' incremento tendenziale delle importazioni e' trainato dall' aumento degli acquisti di gas naturale dalla Russia e di autoveicoli dalla Germania. La diminuzione degli acquisti di petrolio greggio dalla Russia e dai paesi Opec rallenta la crescita dell' import di quasi due punti percentuali

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