Confcommercio su inflazione: dato migliore delle attese
Confcommercio su inflazione: dato migliore delle attese
Decisamente migliore delle attese, la stima preliminare della variazione dei prezzi al consumo di giugno costituisce un’ottima notizia, a conferma dell’assenza di patologie sistemiche nell’ingranaggio economico di produzione-distribuzione. In particolar modo, l’arretramento della componente di fondo, nella metrica dell’indice armonizzato, al 6,0% tendenziale rispetto al 6,4% di maggio, è un segnale importante che, se confermato in termini di eurozona, potrebbe costituire un ostacolo rilevante al processo di ulteriore inasprimento della politica monetaria.
Se numericamente la riduzione dell’inflazione è ascrivibile soprattutto al comparto dell’energia, è opportuno rilevare che la compressione delle variazioni tendenziali è diffusa a tutti i beni e i servizi di consumo, salvo gli alimentari non lavorati che potrebbero avere marginalmente risentito delle restrizioni di offerta conseguenti ai recenti fenomeni alluvionali. Per l’Italia, diventa complessivamente più credibile la prospettiva di un’inflazione media per l’anno in corso prossima o inferiore al 6%, con tassi mensili vicini al target della banca centrale già alla fine dell’autunno.
Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio alle stime sull’inflazione a giugno diffuse oggi dall’Istat.