Confcommercio su vendite al dettaglio: consumi restano deboli

Confcommercio su vendite al dettaglio: consumi restano deboli

Si conferma la debolezza dei consumi, evidenza non nuova dal momento che il tendenziale delle vendite a volume è costantemente negativo già da giugno 2022. Queste tendenze, pur in presenza di un graduale e ordinato rientro delle tensioni inflazionistiche, mostrano comportamenti ispirati alla prudenza nelle decisioni di acquisto: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio a giugno diffusi oggi dall’Istat.

Nel complesso – continua la nota - il primo semestre dell’anno in corso mostra una riduzione degli indici reali del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ciò appare coerente con la riduzione del PIL nel secondo trimestre. Rispetto alla forma distributiva, le piccole superfici di vendita soffrono in misura sensibile l’impatto delle variazioni dei prezzi, in quanto l’incremento tendenziale di giugno di appena l’1,2% del valore delle vendite è traducibile in una caduta di oltre cinque punti percentuali in termini di volumi venduti. Tiene, almeno per adesso, il fatturato in volume della grande distribuzione.

Qualche valutazione positiva – conclude l’Ufficio Studi - deriva dal PMI Index sul terziario italiano (escluso il retail), secondo il quale le imprese del comparto dei servizi riescono ancora a mantenersi su un sentiero di espansione della crescita, sebbene in rallentamento.

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