Confcommercio in audizione su conversione decreto "caro bollette": bene le misure adottate dal Governo per mitigare l'impatto degli aumenti di gas ed elettricità. Si metta ora mano a riforme strutturali e alla revisione degli oneri fiscali

Confcommercio in audizione su conversione decreto "caro bollette": bene le misure adottate dal Governo per mitigare l'impatto degli aumenti di gas ed elettricità. Si metta ora mano a riforme strutturali e alla revisione degli oneri fiscali

“Il decreto legge approvato dal Governo per mitigare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto ha scongiurato, per i prossimi mesi, parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori. L’intervento normativo non è però ancora sufficiente a risolvere in maniera duratura e strutturale i nodi che attanagliano il nostro sistema energetico”: così Giovanni Acampora, Membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, nell’audizione di Confcommercio alla 10ª Commissione Industria del Senato della Repubblica sul disegno di legge n. 2401 di conversione del decreto-legge 130/2021 “Contenimento degli effetti sugli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale”.

Secondo Confcommercio, occorre affrontare, innanzitutto, il tema della dipendenza dalle forniture estere che rende l’Italia intrinsecamente più vulnerabile e soggetta a forti oscillazioni dei prezzi delle commodities. Ma occorre anche risolvere i limiti dell’attuale configurazione del sistema di prelievo che, ancora oggi, pone a carico degli utenti finali il costo – stimato in oltre 15 miliardi di euro – degli oneri generali di sistema, ovvero degli incentivi economici alla produzione da fonti rinnovabili, alla cogenerazione, alle industrie energivore ed i costi fissi connessi, tra l’altro, allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse. Tali oneri devono essere progressivamente espunti dalla bolletta elettrica utilizzando, a copertura dei costi, anche parte del gettito derivante della vendita delle quote di emissione di CO2 che confluisce nel bilancio dello Stato.

Occorre poi riformare la fiscalità, prevedendo una riduzione strutturale dell'imposta sul valore aggiunto e delle accise, eliminando anche l'applicazione dell'Iva sulle accise. Servono infine misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali, prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell'approvvigionamento, realizzando un modello di transizione energetica che consenta di coniugare innovazione tecnologica, rispetto dell'ambiente e benefici occupazionali ed economici per cittadini ed imprese. Interventi – conclude Confcommercio - che dovranno essere accompagnati da investimenti importanti per la diversificazione delle forniture di energia, per accrescere l’indipendenza del nostro Paese dall’estero e per incentivare l’efficienza energetica.

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