Confcommercio su fiducia settembre 2023: il dato è conseguenza di economia e consumi deboli

Confcommercio su fiducia settembre 2023: il dato è conseguenza di economia e consumi deboli

Il calo generalizzato rilevato per la fiducia di famiglie e imprese nel mese di settembre è presumibilmente espressione del permanere di una fase di estrema debolezza del quadro economico, caratterizzato ancora da molteplici elementi d’incertezza, più che la spia dell’inizio di una fase recessiva.

L’ulteriore peggioramento registrato sul versante delle famiglie appare condizionato più dai timori sulla situazione generale e sul futuro del Paese che dalla situazione personale. In questo contesto l’inflazione, seppure in rallentamento, continua a rappresentare uno dei principali motivi di preoccupazione per le famiglie, a cui si aggiungono i timori di un possibile peggioramento del mercato del lavoro.

Allo stesso tempo, la percezione degli imprenditori è influenzata dal rallentamento della domanda. Di conseguenza, peggiorano le aspettative lungo tutta la filiera della produzione e della distribuzione.

Del resto, ormai, il discrimine tra stagnazione e recessione è affidato a qualche decimo di punto di variazione del PIL. Questo è il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca