Confcommercio su misure varate dal Consiglio dei ministri

Confcommercio su misure varate dal Consiglio dei ministri

Dal nuovo decreto per il sostegno alle imprese, una risposta parziale. Vanno rapidamente e decisamente rafforzate risorse e misure anche sul versante delle moratorie fiscali e creditizie. Contrasto del caro-energia: bene la riduzione degli oneri di sistema, per il primo trimestre 2022,  in favore delle PMI. Ma restano urgenti la riforma dell’impianto della bolletta elettrica, le scelte per la riduzione della dipendenza dalle forniture estere, le misure per compensare l’impatto dell’aumento dei prezzi dei carburanti su trasporto e logistica”.

Risultano parziali le risposte che il nuovo decreto per il sostegno alle imprese fornisce  rispetto alla profondità ed alla pervasività dell’impatto della nuova fase della pandemia su tanta parte del terziario di mercato, a partire dalla filiera del turismo”. Questo il commento di Confcommercio-Imprese per l’Italia ai provvedimenti assunti dall’odierno Consiglio dei Ministri.

La dotazione degli interventi a sostegno delle imprese più colpite dalla recrudescenza della pandemia ammonta infatti – prosegue Confcommercio – a circa 1 miliardo di euro. E’ una dotazione che rende oggettivamente debole la capacità di misure pur interessanti di contrastare gli effetti economici e sociali della pandemia che si incrociano con l’impennata dei prezzi dell’energia. Tra l’altro, l’accesso ai ristori per il commercio al dettaglio è previsto solo per imprese con fatturato 2019 non superiore ai 2 milioni di euro. Giusta, invece, l’estensione del credito d’imposta a valere sulle rimanenze finali di magazzino al settore del commercio moda.  In uno scenario economico estremamente difficile ed incerto, colpisce poi, in particolare, il mancato accoglimento della richiesta di un nuovo ciclo di “cassa COVID” ed il ricorso al meccanismo oneroso del Fondo di integrazione salariale, sia pure scontato - per alcuni settori del terziario di mercato e fino alla conclusione del periodo emergenziale - del contributo di finanziamento previsto in caso di utilizzo”.

Con circa 350 milioni per il turismo,  con circa 390 milioni per il commercio al dettaglio e per le attività chiuse o particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica, con circa 100 milioni per le attività della cultura non si va lontano. Così come non si va lontano con i 230 milioni, di cui soltanto 100 aggiuntivi, destinati al solo trasporto terrestre. Vanno rapidamente e decisamente rafforzate risorse e misure, anche sul versante delle moratorie fiscali e creditizie”.

Quanto al contrasto del caro energia – conclude Confcommercio – bene la riduzione degli oneri di sistema, per il primo trimestre 2022, in favore delle PMI. Ma resta confermata l’urgenza di un piano d’azione strutturale. Un piano comprensivo, tra l’altro, della riforma dell’impianto della bolletta elettrica, delle scelte per la riduzione della dipendenza dalle forniture estere e delle misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera del trasporto e della logistica”.    

Preoccupano, infine, le anticipazioni circolate in merito alla copertura finanziaria degli interventi volti a contrastare il caro-energia anche attraverso l’eliminazione di talune agevolazioni in materia di accise sui prodotti energetici per alcuni comparti dei trasporti particolarmente esposti alla concorrenza internazionale. Se confermate, rappresenterebbero un pericoloso precedente che potrebbe mettere a rischio la competitività di un settore strategico”.     

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