Manovra di bilancio: "consolidare il punto d’equilibrio tra attenzione ai conti pubblici e contrasto dell’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio-bassi. Valorizzare le leve disponibili per una maggiore crescita: nel contesto del Pnrr e non solo"

Manovra di bilancio: "consolidare il punto d’equilibrio tra attenzione ai conti pubblici e contrasto dell’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio-bassi. Valorizzare le leve disponibili per una maggiore crescita: nel contesto del Pnrr e non solo"

Confcommercio su incontro Palazzo Chigi

Il punto d’equilibrio, perseguito dalla manovra di bilancio per il 2024, tra la dovuta attenzione al buon andamento dei conti pubblici – a partire dal controllo del deficit e del debito – e l’esigenza di contrastare l’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio bassi, va attentamente consolidato”: così ha osservato oggi Luigi Taranto – segretario generale di Confcommercio – in occasione dell’incontro di Palazzo Chigi tra il governo e le associazioni imprenditoriali. 

E consolidarlo – ha proseguito Taranto – significa valorizzare tutte le leve disponibili per una maggiore crescita: nel contesto del PNRR e non solo. Tanto più tenendo conto di un quadro congiunturale orientato verso la stagnazione e delle previsioni economiche per il prossimo anno, nonché della necessità di dare prospettiva strutturale alle misure di riduzione del cuneo contributivo ed al sistema IRPEF a tre aliquote”.

 “Bene, dunque, il via libera della Commissione alla revisione del PNRR e, in questo contesto, il rafforzamento della dotazione per i crediti d’imposta del programma ‘Transizione 5.0 Green’. Ma vanno rese operative – ha sottolineato il segretario generale di Confcommercio – misure coerenti con la struttura reale del sistema produttivo italiano: struttura largamente caratterizzata dal ruolo delle piccole e medie imprese e dal contributo maggioritario recato dal sistema dei servizi alla formazione del valore aggiunto e dell’occupazione”.

Vi sono, inoltre – ha proseguito Taranto –, segnali crescenti di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. E, peraltro, dal 2011 ad oggi, i prestiti per il segmento delle imprese con meno di 20 addetti si sono nominalmente ridotti del 35 per cento.  Se si vuole dare risposta a questo problema di lungo corso, occorre che l’annunciata riforma del Fondo centrale di garanzia sviluppi un modello d’intervento che supporti le imprese meritevoli, anche se valutate come più rischiose dai modelli di credito algoritmico”. Il segretario generale di Confcommercio ha infine rammentato l’esigenza di “interventi urgenti ed adeguati in materia di scadenze fiscali e contributive, attesi dalle aziende localizzate nei territori della Toscana colpiti dai recenti eventi alluvionali”. 

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