Confcommercio su dati Istat: segnali positivi che fanno ben sperare

Confcommercio su dati Istat: segnali positivi che fanno ben sperare

Anche ad ottobre il mercato del lavoro ha continuato a mostrare importanti segnali di vivacità. L’occupazione si conferma in moderata crescita (+27mila unità su settembre), consolidando un trend iniziato a febbraio del 2021, al netto di poche e sporadiche eccezioni, che ha portato ad un incremento nel periodo di quasi 1,6 milioni di persone impiegate nel processo produttivo. In questo contesto il peggioramento che si rileva da alcuni mesi sul versante della disoccupazione (+45mila persone in cerca di occupazione rispetto a settembre) sembra dovuto più all’ingresso, o il ritorno, nel mercato del lavoro di una parte degli scoraggiati, che alle difficoltà di trovare un’occupazione. Non vanno, comunque, trascurati i segnali di difficoltà che emergono sul versante degli autonomi. Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta i dati su occupati e disoccupati resi noti oggi dall’Istat.

Per quanto riguarda il dato sull’inflazione la nota continua così: a consolidare la percezione di una situazione, che anche alla luce dei dati sulla fiducia delle famiglie, appare meno negativa rispetto ai mesi precedenti vi è il rapidissimo rientro dell’inflazione. Il calo su base mensile registrato a novembre dai prezzi al consumo, il secondo consecutivo, ha riportato il tasso di crescita su base annua sui valori di marzo del 2021. Il dato, migliore rispetto alle nostre stime, pur riflettendo principalmente la flessione dei prezzi dell’energia contiene elementi che lasciano sperare in un andamento contenuto anche nei prossimi mesi. L’inflazione di fondo continua, infatti, nel percorso di rientro a conferma di come le tensioni accumulate nel biennio precedente si siano ormai sostanzialmente esaurite. Queste tendenze si confermano, sia pure con toni lievemente più contenuti, a livello dell’eurozona consolidando le attese di una politica monetaria da parte della BCE meno restrittiva.

L’insieme di questi elementi potrebbe portare, nei prossimi mesi, ad una evoluzione meno asfittica dei consumi con moderati impulsi positivi sulla crescita.

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