Confcommercio su approvazione regolamento europeo imballaggi: ha prevalso una visione ideologica. In assenza di modifiche significative in fase di trilogo, ripercussioni su tessuto economico e produttivo del Paese

Confcommercio su approvazione regolamento europeo imballaggi: ha prevalso una visione ideologica. In assenza di modifiche significative in fase di trilogo, ripercussioni su tessuto economico e produttivo del Paese

L’orientamento approvato ieri dal Consiglio ambiente sul regolamento di modifica della disciplina sugli imballaggi risente di un approccio fortemente ideologico e contiene norme inadeguate rispetto al contesto economico e sociale del nostro Paese che rischiano, in assenza di modifiche significative, di travolgere interi settori del made in Italy: così si legge in una nota di Confcommercio–Imprese per l’Italia, diffusa a margine del voto in Consiglio di ieri.

 

 

 

 

A subire i danni peggiori - prosegue la nota - sarebbero tutti gli utilizzatori di imballaggi ed, in particolare, le imprese della filiera alimentare, la piccola, la media e la grande distribuzione organizzata, gli operatori della ristorazione, del vending, dell'intrattenimento e del turismo, e molti altri comparti fra essi strettamente interconnessi.

 

Secondo Confcommercio, introdurre vincoli rigidi e target sul riuso oltre a divieti e restrizioni per numerose tipologie di imballaggio non solo può confliggere con le regole di protezione e conservazione degli alimenti e di tutela della salute del consumatore, ma genererebbe anche un maggior inquinamento ambientale dovuto al trasporto di ritorno degli imballaggi dopo il loro uso, nonché al lavaggio e all'asciugatura, che impiegano più energia, più acqua e più risorse di quelle necessarie per la produzione e l’utilizzo di imballaggi monouso.

 

Gli esercizi commerciali, poi, devono poter rifiutare un contenitore fornito da un cliente se lo ritengono non igienico o inadatto al cibo o alla bevanda venduti. La salute e la sicurezza alimentare dei clienti e del personale non devono in alcun modo essere compromesse rispetto ad altri principi e devono costituire la massima priorità, in linea con la legislazione alimentare della UE.

 

Unica nota non negativa – secondo la Confederazione - l’orientamento espresso ieri dal Consiglio sul tema del cauzionamento, in quanto è stata aggiunta l'esenzione dall'obbligo di introdurre un sistema di deposito e restituzione per gli Stati membri con un tasso di raccolta differenziata superiore al 78% entro il 2026.

 

Confcommercio auspica che il negoziato che ora si aprirà tra Parlamento, Consiglio e Commissione possa tener conto anche delle ragioni delle imprese e che prevalga la posizione del Parlamento su monouso e riciclo/riuso. I giusti obiettivi della transizione ecologica che l’Europa e i suoi Stati membri intendono perseguire - conclude la nota - non devono compromettere la crescita e la competitività dei sistemi economici che, ancora oggi, risentono degli effetti delle molteplici crisi – sanitarie, sociali, economiche e geopolitiche - che si sono susseguite nel volgere di pochi anni.

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