Tasse sempre più pesanti per imprese terziario

Tasse sempre più pesanti per imprese terziario

Con passaggio da Tares a Tari, nel 2014 esborso di quasi 5.000 euro all'anno

Nel 2013, con il passaggio dalla Tarsu alla TARES, l'incremento medio dei costi per il servizio urbano dei rifiuti è stato del 290% e per alcune tipologie di imprese è arrivato addirittura al 500%, come per la ristorazione, con punte di oltre il 600% per l'ortofrutta e le discoteche.

A tali aumenti – relativi alla sola componente rifiuti - devono essere aggiunti quelli registrati nel corso del 2014 dovuti all'introduzione della TARI e pari, mediamente, al 2,7%. Incrementi particolarmente significativi per alcune categorie merceologiche, come i distributori di carburante, i supermercati, i negozi di ortofrutta (v. tabella seguente).

 

Variazione al lordo delle imposte e al netto della maggiorazione
per servizi indivisibili

Variazione 2013/2014

Distributori carburanti

6,2%

Supermercati

4,1%

Ortofrutta

4,0%

Discoteche

4,0%

Edicola

2,9%

Alberghi senza ristorante

2,8%

Negozi di abbigliamento

2,7%

Ristoranti

2,5%

Bar

1,4%

Alberghi con ristorante

0,3%

Fonte: Confcommercio su dati Ref

Dalle tabelle che seguono risulta evidente come la nuova TARI appesantisca ulteriormente un carico fiscale già pesante. Un distributore di carburante che già pagava poco meno di 5.000 euro all'anno di TARES, con il nuovo tributo dovrà aggiungere a tale importo ulteriori 289 euro per una spesa totale di 4.961 euro.

DISTRIBUTORI CARBURANTI (sup. media 200 MQ):

2013
Regime tariffario: TARES
Quota Fissa 2.174,20 Euro
Quota variabile: 1.629,20 Euro
Imposte: 570,51 Euro
Spesa annua tutto compreso:
4.672 Euro

2014
Regime tariffario: TARI
AUMENTO PREVISTO: 289 Euro

Fonte: Confcommercio

DISCOTECHE, NIGHT CLUB (sup. media 200 MQ):

2013
Regime tariffario: TARES
Quota Fissa 2.174,20 Euro
Quota variabile: 1.629,20 Euro
Imposte: 570,51 Euro
Spesa annua tutto compreso:
4.373,91 Euro

2014
Regime tariffario: TARI
AUMENTO PREVISTO: 175 Euro

Fonte: Confcommercio

ORTOFRUTTA, PESCHERIE, FIORI, PIZZA AL TAGLIO (sup. media 100 MQ):

2013
Regime tariffario: TARES
Quota Fissa: 1.496,10 Euro
Quota variabile: 1.119,90 Euro
Imposte: 392,40 Euro
Spesa annua tutto compreso:
3.008,40 Euro

2014
Regime tariffario: TARI
AUMENTO PREVISTO: 120 Euro

Fonte: Confcommercio

SUPERMERCATO, MACELLERIA, GENERI ALIMENTARI (sup. media 300 MQ):

2013
Regime tariffario: TARES
Quota Fissa: 1.727,70 Euro
Quota variabile: 1.296,30 Euro
Imposte: 453,60 Euro
Spesa annua tutto compreso: 3.477,60 Euro

2014
Regime tariffario: TARI
AUMENTO PREVISTO: 142 Euro

Fonte: Confcommercio

La causa è da imputarsi prioritariamente al peso dei piani finanziari dei Comuni, sia in relazione al loro costo complessivo, sia a causa della loro estrema variabilità tra le diverse realtà territoriali.

Situazione ancor più critica e ingiustificata se si considera che tale disomogeneità si registra all'interno di Comuni appartenenti non solo alla stessa Regione ma anche alla stessa provincia e che, pertanto, hanno parametri riferibili a popolazione, tessuto imprenditoriale, densità abitativa e condizioni territoriali quantomeno similari.

Si riporta, a titolo di esempio, il confronto tra il costo pro/capite del servizio a Siena e a Pistoia. Pur essendo realtà estremamente omogene sia a livello territoriale che a livello di strutturazione del servizio, a Siena il costo di 255 euro pro/capite appare nettamente ingiustificato se paragonato ai 150 euro di Pistoia.

La peculiarità di questi dati è che le vistose ed ingiustificabili differenze del costo del servizio tra i vari Comuni presi a riferimento sono connotate da una sostanziale analogia dei livelli dei servizi erogati. In tutte le coppie di Comuni confrontati la percentuale di raccolta differenziata è, infatti, analoga.

Un'occasione che avrebbe dovuto essere colta, imponendo, ad esempio, che già a partire dal 2015, nella determinazione dei costi del servizio, il comune debba obbligatoriamente avvalersi delle risultanze dei fabbisogni standard. Un primo passo per lasciarsi alle spalle le vistose iniquità che i vari tributi locali hanno prodotto negli ultimi anni.

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