Confcommercio sulle dinamiche del commercio internazionale e l'interesse nazionale

Confcommercio sulle dinamiche del commercio internazionale e l'interesse nazionale

Audizione in Commissione Esteri della Camera

Pandemia, conflitti in Ucraina e Striscia di Gaza, la ribellione Houthi nello Yemen e le conseguenti forti ripercussioni per i trasporti di merci nel Mar Rosso hanno avuto effetto diretto sulla movimentazione di beni e servizi, provocando fenomeni di accorciamento delle catene globali del valore. Regionalizzazione degli scambi e diversificazione dei mercati di sbocco e di approvvigionamento sono attualmente le linee di evoluzione del commercio mondiale e concetti come reshoring e nearshoring sono tornati al centro del dibattito. A questi si aggiunge l’evoluzione del friendshoring, e proprio in questo contesto di grandi tensioni geopolitiche andrebbe valorizzato, a livello di strategie globali, il ruolo dell’Europa come “approdo sicuro” per le produzioni e le forniture dei Paesi “amici”, nonché come “spazio delle regole e dei diritti” per cittadini, lavoratori e imprese. Per il vice presidente di Confcommercio con delega all’Internazionalizzazione, Riccardo Garosci “L’Italia ha una vocazione estera da primato, è fra i primi dieci esportatori mondiali e l’export contribuisce per quasi il 40% del PIL nazionale”.

E’ quanto si legge in una nota di Confcommercio in audizione presso la Commissione Esteri della Camera, presieduta dal Prof. On. Giulio Tremonti, in merito all’Indagine conoscitiva sulle dinamiche del commercio internazionale e l’interesse nazionale.

Sbocco di grande potenziale per l’export nazionale, sia per la vicinanza geografica che per il gradimento verso i prodotti di qualità italiani che vanno contestualmente protetti combattendo il fenomeno dell’”italian sounding” – prosegue la nota - sono l’area dei Balcani, i paesi dell’Est inclusa l’Ucraina e il continente Africano che vede nel Piano Mattei recentemente presentato dalla Premier Meloni il contesto globale nel quale sviluppare attività di cooperazione commerciale ed economica. Cooperazione che deve includere la formazione degli operatori economici locali sia per successive destinazioni professionali all’interno dei Paesi africani sia, in parte, se regolarizzati, in Italia, nei settori dove servono al terziario di mercato.

Confcommercio rimarca, infine, l’importanza di tutelare l’interesse nazionale con un’azione decisa da parte delle Istituzioni sulle politiche nazionali, sulla politica commerciale europea e sugli accordi di libero scambio per rafforzare le relazioni con Paesi terzi ritenuti strategici per il sistema economico italiano.

Banner grande colonna destra interna

ScriptAnalytics

Cerca