Dato che, seppur non brillante, presenta alcuni elementi che portano a guardare con meno pessimismo alle prospettive della domanda per consumi: questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio di febbraio.

Infatti – prosegue la nota - dopo quasi un biennio le vendite a volume sono tornate a segnare un moderato incremento nel confronto annuo, periodo ancora più lungo se si guarda alla sola componente alimentare. Il dato italiano, letto nel contesto europeo, si conferma lievemente meno negativo, in particolare nel confronto con la Germania. La repentina discesa dell’inflazione sta forse cominciando a produrre i suoi effetti sui comportamenti delle famiglie.

Non vanno, comunque, trascurati – conclude l’Ufficio Studi – gli elementi di criticità che sono ancora presenti. Per il commercio tradizionale, al netto dell’inflazione, il dato nel confronto annuo si mantiene negativo. Allo stesso tempo per alcuni segmenti, quali l’alimentare, l’abbigliamento e le calzature, la modesta crescita di febbraio ha solo attenuato le consistenti cadute della domanda registrate negli ultimi anni.