Confcommercio su vendite al dettaglio: ancora un segnale positivo

Confcommercio su vendite al dettaglio: ancora un segnale positivo

Anche le vendite del mese di novembre testimoniano la salute di un contesto economico che nell’ultima parte del 2023 sembra aver superato la fase più critica. Per il secondo mese consecutivo si è registrata una variazione congiunturale positiva in termini di volumi venduti, stima confortata anche da una revisione al rialzo del dato di ottobre. La repentina riduzione dell’inflazione, associata a un mercato del lavoro ancora solido, e il conseguente miglioramento della fiducia, sembrano aver spinto le famiglie verso atteggiamenti di spesa meno cauti che in passato. La nostra valutazione prospettica sui consumi resta moderatamente favorevole. Il test sui saldi invernali, di grande importanza per la costituzione di un buon trascinamento per il 2024, anno comunque denso di difficoltà, dirà se queste tendenze si possono considerare durature. D’altra parte, non si deve trascurare che il confronto tendenziale resta ancora negativo in termini reali, con alcuni settori che accusano perdite molto rilevanti. In particolare, dal confronto tra i primi 11 mesi del 2023 con l’analogo periodo del 2019, emerge che i volumi delle vendite al dettaglio sono ancora inferiori del 3,6%, con gli alimentari sotto del 5,5%.

Quest’evoluzione ha fortemente penalizzato soprattutto i negozi di prossimità: le imprese di minori dimensioni, che crollano sui volumi, stentano addirittura a recuperare l’inflazione, gettando qualche ombra sulla possibilità di contrastare il rischio di desertificazione commerciale in tante aree del paese.  

Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.

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