Confcommercio su credito: la situazione resta difficile

Confcommercio su credito: la situazione resta difficile

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Roma, 17.04.2015

 

Bene le nuove erogazioni, ma continua il problema delle sofferenze

CONFCOMMERCIO SU CREDITO: LA SITUAZIONE RESTA DIFFICILE  

 

Le stime dell'ABI per il mese di marzo evidenziano i primi effetti positivi delle politiche monetarie della BCE. Le nuove erogazioni di prestiti crescono sensibilmente. Tuttavia, nello stock di crediti erogati a famiglie e imprese, sia dai dati di febbraio che dalle stime di marzo, appaiono ancora segnali di riduzione. Rispetto al massimo storico di giugno 2011 mancano oltre 100 miliardi di euro di prestiti (1.409 miliardi a marzo 2015 contro i 1.513,6 miliardi di giugno 2011). Considerando, inoltre, l'effetto dell'aumento dei prezzi, il potere d'acquisto del complesso dei prestiti a famiglie e imprese è, oggi, ancora inferiore ai livelli di fine del 2007.

In termini congiunturali (tab. 1) a febbraio le consistenze si riducono sia per le imprese sia per le famiglie, compresi i mutui. Anche in termini tendenziali la riduzione è generalizzata. I dati degli ultimi mesi evidenziano che il trend di riduzione delle consistenze si è comunque arrestato.

 

Tab. 1 - PRESTITI A IMPRESE E FAMIGLIE  (stock e var.%, dati mensili)  (*)

miliardi di euro

dic-13

gen-14

feb-14

mar-14

dic-14

gen-15

feb-15

mar-15

TOTALE IMPRESE E FAMIGLIE

1.416,1

1.439,6

1.434,2

1.431,3

1.404,6

1.409,0

1.403,7

1.409,0

IMPRESE

813,9

837,9

834,6

831,8

808,0

810,5

805,9

 

FAMIGLIE

602,2

601,8

599,6

599,5

596,6

598,6

597,7

 

di cui -mutui

361,4

360,6

360,3

360,0

359,1

358,7

358,4

 

variazioni %

congiunturali

tendenziali

 

dic-14

gen-15

feb-15

mar-15

dic-14

gen-15

feb-15

mar-15

TOTALE IMPRESE E FAMIGLIE

-0,7

0,3

-0,4

0,4

-0,8

-2,1

-2,1

-1,6

IMPRESE

-1,2

0,3

-0,6

 

-0,7

-3,3

-3,4

 

FAMIGLIE

0,1

0,3

-0,1

 

-0,9

-0,5

-0,3

 

di cui -mutui

-0,2

-0,1

-0,1

 

-0,6

-0,5

-0,5

 

(*) i dati di febbraio sono provvisori e le serie storiche dei tassi di variazione sono differenti rispetto a quelle diffuse dalla Banca d'Italia perché non considerano le cartolarizzazioni e gli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari.
Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Banca d'Italia (Moneta e banche) e ABI

 

Per il mese di marzo la stima dell'ABI indica una moderata ripresa rispetto al mese di febbraio e questa, se confermata, è l'indicazione più favorevole per leggere una trasmissione degli impulsi monetari all'economia reale, dalla quale dipende l'effettivo successo delle operazioni di quantitative easing.

Resta il problema dei crediti in sofferenza che limita il pieno funzionamento dell'erogazione del credito all'economia. Il miglioramento delle condizioni economiche reali e finanziarie non rende meno necessaria e urgente la costituzione di un veicolo speciale di gestione dei crediti in sofferenza, proprio al fine di irrobustire i segnali di ripresa che si stanno manifestando.

 

 

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