Confcommercio su dati istat: diversi elementi di criticità

Confcommercio su dati istat: diversi elementi di criticità

Il rallentamento registrato nel primo trimestre dall’economia italiana (-0,2% sull’ultimo quarto del 2021), meno acuto rispetto alla nostra stima (-1,1%) e alle valutazioni di molti istituti di ricerca, si inquadra in un contesto di generale ridimensionamento dell’economia nei principali Paesi industrializzati. Il quadro di riferimento presenta diversi elementi di criticità che rendono difficile immaginare, nel brevissimo periodo, quella svolta necessaria per raggiungere gli obiettivi di crescita superiori al 3%. Alle incertezze sulla durata e sulle conseguenze del conflitto in Ucraina si associano gli effetti sui consumi del permanere di un’inflazione elevata.

Il modesto rallentamento dell’inflazione ad aprile (dal 6,5% di marzo al 6,2% tendenziale), largamente atteso e legato a interventi di natura temporanea, non rassicura sulla prossima evoluzione dei prezzi. Allo stato attuale, infatti, non ci sono indicazioni di una significativa attenuazione delle tensioni a monte (materie prime e difficoltà negli approvvigionamenti) che si stanno lentamente trasmettendo all’intero sistema, come testimoniato dalla crescita dell’inflazione di fondo (+0,8% congiunturale).

È il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat sul Pil nel primo trimestre del 2022 e sull’inflazione ad aprile.

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