Confcommercio su vendite al dettaglio: consumi in picchiata vertiginosa

Confcommercio su vendite al dettaglio: consumi in picchiata vertiginosa

Il 2013 rischia di essere peggiore dell'annus horribilis 2012

 

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Roma, 23.5.2013

 

Il 2013 rischia di essere peggiore dell'annus horribilis 2012

 

CONFCOMMERCIO SU VENDITE AL DETTAGLIO: CONSUMI IN PICCHIATA VERTIGINOSA

 

Come anticipato dall'Indicatore dei Consumi di Confcommercio, con marzo salgono a 10 i mesi di riduzione consecutiva delle vendite al dettaglio. Al netto della variazione dei prezzi, la riduzione dei consumi nel primo trimestre del 2013  raggiunge il -4,8% in confronto a quello dello scorso anno, mentre la riduzione del primo quarto del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 era stata pari al -2,7%. Dunque, l'inizio del 2013 è peggiore rispetto a quello dello scorso anno che è stato il più negativo per i consumi nella storia economica repubblicana: questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sulle vendite al dettaglio diffusi oggi dall'Istat.

La risposta delle famiglie alle riduzioni di reddito, conseguenti all'incremento della pressione fiscale, si articola, quindi, tra contenimento assoluto dei consumi e riduzione della qualità media degli acquisti. Particolarmente colpite – continua la nota -  risultano le aree di spesa considerate meno necessarie e urgenti, come vestiario e arredamento.

E' ormai eccezionalmente grave – conclude l'Ufficio Studi -  la condizione produttiva delle imprese del commercio al dettaglio di più ridotte dimensioni. Nei primi 3 mesi del 2013 la riduzione di spesa nelle grandi superfici è dell'1,4% mentre nei piccoli negozi ha già superato il 5%. La sparizione di ampia parte del tessuto imprenditoriale si riflette in una maggiore disoccupazione oltre che in un'oggettiva riduzione di vivibilità nei centri storici e nelle prime periferie delle grandi città.

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