Confcommercio su incontro ministro Casellati: riforme per un sistema-paese che funzioni meglio ed in modo più semplice

Confcommercio su incontro ministro Casellati: riforme per un sistema-paese che funzioni meglio ed in modo più semplice

La resilienza dell’economia italiana dice della reattività e della capacità adattiva di imprese e lavoro, ma anche di una dotazione di capitale sociale che si esprime nella collaborazione tra le politiche pubbliche e l’iniziativa organizzata dei privati. Il percorso che ci attende è, comunque, impegnativo e dovrà essere compiuto nel tempo della ‘permacrisi’ e della sfida delle transizioni gemelle. Il confronto sulle riforme istituzionali merita, allora, di essere approfondito e portato a compimento per il contributo davvero rilevante che ne può derivare ai fini del perseguimento dell’obiettivo di un Paese che funzioni meglio ed in modo più semplice: così, in una nota, Confcommercio-Imprese per l’Italia in occasione dell’odierno incontro con il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

 

È bene – prosegue la nota - che la costruzione dell’agenda delle riforme muova dalla valorizzazione di possibili convergenze tra le proposte in campo ed occorre che si miri a scelte memori della lezione storica di una Costituzione virtuosamente ‘presbite’. Nel merito, bisogna misurarsi tanto con i temi della stabilità, dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione dell’Esecutivo, quanto con la questione della rivitalizzazione del rapporto tra il Parlamento e i cittadini e i territori. Va comunque salvaguardato il ruolo regolatore e di garanzia del Presidente della Repubblica.

 

Inoltre – conclude Confcommercio – andrebbero valorizzate l’iniziativa legislativa del CNEL e le previsioni costituzionali in materia di sussidiarietà orizzontale. Quanto alla sussidiarietà verticale, il riassetto delle competenze dovrebbe tenere particolarmente conto di esigenze di competitività in termini di sistema-Paese - dall’energia e dalle infrastrutture ai servizi di trasporto ed al turismo – mentre la prospettiva dell’autonomia differenziata richiede una chiara definizione dei livelli essenziali delle prestazioni e delle risorse necessarie per la loro effettività.

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