Misery Index Confcommercio: occupazione in peggioramento ad aprile, più che raddoppiate le ore di CIG straordinarie e in deroga

Misery Index Confcommercio: occupazione in peggioramento ad aprile, più che raddoppiate le ore di CIG straordinarie e in deroga

  

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Roma, 1.6.2013

 

Misery Index Confcommercio: occupazione in peggioramento ad aprile,
più che  raddoppiate le ore di CIG straordinarie e in deroga

 

Ad aprile 2013 il mercato del lavoro ha registrato un nuovo peggioramento in termini congiunturali. Rispetto a marzo gli occupati sono diminuiti di 18mila unità a cui si è associato un aumento di 22mila persone in cerca di occupazione, determinando un lieve incremento del tasso di disoccupazione ufficiale passato dall'11,9% al 12,0%. Con il dato di aprile 2013 continua il processo di distruzione dei posti di lavoro creati tra il 2005 ed il 2008; il numero di occupati è ora ai livelli di settembre 2005.

Il numero di giovani (15-24 anni) in cerca di occupazione ha raggiunto le 656mila unità, mentre il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 40,5%. Ad aggravare il quadro è il numero di NEET (Not in Education, Employment or Training), ovvero coloro che non studiano e non sono coinvolti in programmi di formazione, che ha superato i 2,2 milioni di persone.

Nel mese di aprile sono state autorizzate circa 100 milioni di ore di CIG, in aumento rispetto ai 97 milioni di marzo ed ai 79 milioni di febbraio. Dai dati dell'Osservatorio INPS emerge, inoltre, che, dopo la forte flessione dell'inizio dell'anno, la percentuale di tiraggio (ore effettivamente utilizzate) è aumentata fortemente sia per la CIG ordinaria che per quella straordinaria ed in deroga passata dal 24,8% al 55,4%. Questo aumento del numero di ore di CIG autorizzate e della percentuale di tiraggio ha determinato, secondo i nostri calcoli provvisori – che riportano le ore autorizzate ad ore utilizzate, ricondotte poi a ULA – un incremento del numero di persone in CIG, passato dalle 271mila stimate per febbraio alle 330mila e 341mila previste rispettivamente per marzo ed aprile.

Il numero di scoraggiati è previsto in lieve diminuzione da 739mila persone di marzo a 726mila.

Aggiungendo ai disoccupati ufficiali la stima delle persone in CIG e degli scoraggiati otteniamo per aprile un tasso di disoccupazione esteso del 15,7%, in aumento rispetto al 15,6% del mese precedente.

L'inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza di acquisto ha continuato a diminuire per il settimo mese consecutivo: si è, infatti, passati dal 4,7% di settembre 2012 all'1,5% di aprile 2013.

Nel mese di aprile il MIC è calato di due decimi di punto raggiungendo un valore stimato di 21,0 (tabella 1) da 21,2 di marzo.

Tale riduzione è da imputare totalmente al ridimensionamento registrato dall'inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d'acquisto, passata dal 2,0% di marzo al 1,5% di aprile. La stima della disoccupazione estesa, al contrario, appare in leggero aumento. Gli effetti positivi della riduzione dell'inflazione hanno più che compensato gli effetti negativi dell'andamento occupazionale.

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia su dati ISTAT ed INPS.
Legenda: per le definizioni si veda la nota tecnica. * I dati degli ultimi quattro mesi sono frutto di stime (cfr. la nota tecnica a pag. 3).

 

Nel medio periodo (figura 1) il MIC è passato da poco più di 11 punti di inizio 2007 a 21 punti di inizio 2013 – con picchi di quasi 22 punti nel 2012 – disegnando un percorso di rapida crescita del disagio sociale.

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio-Imprese per l'Italia su dati ISTAT ed INPS.
Legenda: per le definizioni si veda la nota tecnica. I dati degli ultimi quattro mesi sono frutto di stime (cfr. la nota tecnica a pag. 3).

 

Nota tecnica sul calcolo del Misery Index Confcommercio (MIC)

Il Misery Index (MI) tradizionale è dato dalla semplice somma di tasso di disoccupazione e tasso d'inflazione. I pesi assegnati ai due "mali" sono dunque identici e pari a 1.

Il Misery Index Confcommercio (MIC) è calcolato in modo da leggere con maggiore precisione la dinamica del disagio sociale, misurato in una metrica macroeconomica. Le due componenti del MIC sono il tasso di disoccupazione esteso, definito più sotto, e la variazione dei prezzi dei beni e dei servizi acquistati in alta frequenza (fonte ISTAT): le dinamiche di prezzo di questo paniere dovrebbero influenzare in modo più diretto la percezione dell'inflazione da parte delle famiglie, correlandosi direttamente con le preoccupazioni (disagio) in merito al proprio potere d'acquisto.

Si assegnano pesi diversi alle due componenti, disoccupazione ed inflazione, rispettivamente 1,2647 e 0,7353. Ciò sulla base degli studi scientifici internazionali che, utilizzando dati Eurobarometro sul benessere dei cittadini europei (si veda Di Tella, MacCulloch ed Oswald, 2001), hanno dimostrato come il costo della disoccupazione in termini di soddisfazione di vita sia molto superiore a quello dell'inflazione.

D'altra parte, tutte le recenti ricerche sociali evidenziano come prima preoccupazione dei cittadini sia la questione del lavoro, e quindi la paura della disoccupazione. Il Misery Index tradizionale, che assegna pesi uguali ai due mali, tende, dunque, a sottostimare i costi economici, psicologici e sociali - diretti ed indiretti - della disoccupazione. La quantificazione dei due pesi adottata nel MIC si basa sulla regressione 1 della Tabella 2 contenuta in Becchetti, Castriota e Giuntella (2010), in cui si stima che, per lasciare indifferente un cittadino medio europeo, l'aumento di un punto di disoccupazione deve essere compensato da una diminuzione di 1,72 punti di inflazione. Di conseguenza, i pesi della disoccupazione e dell'inflazione valgono, rispettivamente, (1,72/2,72)x2=1,2647 e (1/2,72)x2=0,7353. I pesi sono moltiplicati per due in modo da lasciare la loro somma uguale a due per consentire una lettura non ambigua dei risultati (anche nel calcolo del Misery Index tradizionale la somma dei pesi è pari a due).

Il tasso di disoccupazione esteso è il termine in parentesi quadra a destra nella seguente formula:

MIC=0,7353 × (infl. AF) + 1,2647 × [(disocc.+FL pot.+ CIG)/(occ.+disocc.+FL pot.) × 100]

Al numeratore del tasso di disoccupazione esteso compaiono sia le forze di lavoro potenziali, come definite più sotto, sia i cassaintegrati equivalenti a zero ore. Questo concetto si esemplifica facilmente: se le ore di cassa integrazione sono otto in un giorno, quattro per una persona e quattro per un'altra persona, i cassaintegrati equivalenti sono pari a uno dal momento che un dipendente a tempo pieno lavora otto ore. Le forze di lavoro potenziali correggono opportunamente anche il denominatore, estendendo il concetto tradizionale di forze di lavoro a coloro che hanno svolto l'ultima azione di ricerca da due a tre mesi fa e che, quindi, sono più facilmente assimilabili ai disoccupati che agli inattivi; i cassaintegrati equivalenti, invece, non compaiono al denominatore perché già conteggiati (nella rilevazione dell'ISTAT figurano tra gli occupati).

Di seguito la descrizione delle singole variabili e le fonti:

  • Tasso di inflazione dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto: dati mensili di fonte ISTAT, variazione tendenziale;
  • Tasso di disoccupazione, occupati e disoccupati: dati mensili destagionalizzati di fonte ISTAT;
  • Ore CIG: dati mensili INPS sulle ore di CIG effettivamente utilizzate (tiraggio, confronti omogenei); tale stima costituisce un'approssimazione dal momento che le comunicazioni delle aziende all'INPS non sono sempre contestuali al periodo di fruizione del sussidio da parte del lavoratore;
  • CIG: numero di CIG-teste, calcolate dividendo le Ore CIG totali per 2000 ore annue (166,6 al mese);
  • Forze di lavoro potenziali: sottoinsieme delle persone che (1) si dichiarano in cerca di lavoro, (2) sono disponibili a lavorare nelle prossime due settimane e (3) anche se non lo hanno fatto nelle ultime quattro settimane, affermano di aver compiuto una o più azioni di ricerca da 2 a 3 mesi prima dell'intervista. I dati sulle forze lavoro potenziali, forniti dall'ISTAT su base trimestrale, sono stati mensilizzati.

Per il presente numero

  • I dati sulle ore di CIG effettivamente utilizzate negli ultimi due mesi sono stimati moltiplicando le ore di CIG autorizzate per il coefficiente di tiraggio dell'ultimo mese disponibile (febbraio 2013);
  • I dati sulle forze di lavoro potenziali per i primi quattro mesi del 2013 sono stimati applicando ai dati trimestrali un modello autoregressivo alle differenze prime che tenga conto delle ciclicità stagionali; la previsione è stata poi opportunamente mensilizzata.

Riferimenti

  1. Becchetti L., Castriota S., Giuntella O. (2010), "The Effects of Age and Job Protection on the Welfare Costs of Inflation and Unemployment", European Journal of Political Economy, Vol. 26, pp. 137-146.
  2. Di Tella R., MacCulloch R., Oswald A. (2001), "Preferences over Inflation and Unemployment: Evidence from Surveys of Happiness", American Economic Review, Vol. 91, pp. 335-341.

 

PROSSIMA USCITA: 1 LUGLIO 2013

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