Confcommercio Chieti in campo contro l'usura

Confcommercio Chieti in campo contro l'usura

"Usura e pizzo: da Chieti all'Abruzzo, siamo ancora un'isola felice?" il tema del convegno organizzato il 22 ottobre scorso dall'Associazione.

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23 ottobre 2008
Confcommercio Chieti in campo contro l’usura

Confcommercio Chieti in campo contro l’usura

 

“Usura e pizzo: da Chieti all’Abruzzo, siamo ancora un’isola felice?”: questo il tema del convegno organizzato il 22 ottobre scorso da Confcommercio Chieti per discutere di quella che il presidente ha definito “una delle piaghe più insidiose per i commercianti”.

“Non tutti sanno – ha detto in apertura del convegno lo stesso Allegrino - che esiste un fondo di solidarietà nazionale istituito proprio per le vittime dell’estorsione e dell'usura che nel corso del 2007 ha risarcito per circa 250mila euro quattro imprenditori della provincia di Chieti che hanno avuto il coraggio di rivolgersi alle istituzioni e denunciare gli usurai. Quel numero, 4, la dice per lunga sulla situazione che ci troviamo a vivere in questo territorio: sappiamo infatti perfettamente, e lo sanno anche le forze di polizia, che il numero degli imprenditori caduti in mano agli usurai è di gran lunga superiore”.

Giosuè Marino, commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e usura, ha affermato da parte sua che “l’usura e l’estorsione sono presenti soprattutto in quei territori dove la criminalità organizzata riesce ad esercitare un forte controllo approfittando anche del silenzio delle vittime e di una certa presenza di cultura omertosa”.

Per il questore Giuseppe Fiore “fenomeni malavitosi collegati a usura e estorsioni si stanno particolarmente diffondendo nei piccoli paesi per opera di malviventi provenienti da fuori regione che, magari, nei territori di provenienza facevano parte delle seconde e terze file”.

A chiudere il convegno, al quale hanno partecipato anche il sindaco Francesco Ricci ed il prefetto Vincenzo Greco, è stato Tano Grasso, presidente onorario della federazione delle associazioni antiraket e antiusura italiane. “In Italia – ha affermato - non ci sono isole felici e le banche, anche tenendo conto della difficile situazione economica che porterà al restringimento del credito, dovrebbero svolgere un ruolo più deciso contro gli usurai per non fare infettare dal loro denaro sporco. il denaro pulito che pure c’è”.

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