Terziario, nel milanese peggiora l’allarme lavoro

Terziario, nel milanese peggiora l’allarme lavoro

Indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: quasi il 90% per cento degli imprenditori vorrebbe assumere, ma sempre più imprese non trovano personale.

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1 giugno 2023

Il 78% delle imprese del milanese ha in previsione nuove assunzioni, ma quasi il 90% ha difficoltà nel reperire personale. Le stesse percentuali un anno fa erano al 58% e all’80%). È quanto emerge da un’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza su imprese della ristorazione (28%), del dettaglio non alimentare (16%), dell’ingrosso (7%) e dei servizi alle imprese (6%), con un numero di occupati fra i 2 e i 20. Vediamo i risultati in dettaglio.

CHI VUOLE ASSUMERE – Il 78% prevede di fare nuove assunzioni, soprattutto nel comparto della ricettività (96%), nei servizi della ristorazione (91%), nell’artigianato (85%), nell’ingrosso (78%).

CON QUALE CONTRATTO – Il 50% a tempo indeterminato, il 50% a tempo determinato. A tempo indeterminato è maggiore la propensione ad assumere nei servizi alle imprese (65%) e nell’ingrosso (61%). A tempo determinato è la modalità più indicata nella ricettività e nel dettaglio non alimentare (59%), ma anche fra gli artigiani e le attività di agenzia e rappresentanza (58%).

È DIFFICILE IN QUESTO MOMENTO REPERIRE PERSONALE? - Sì per l’86% delle imprese (quasi 9 su 10). Nella ricettività (100%), nei servizi di ristorazione (94%) e fra gli artigiani (93%) i maggiori problemi. Difficoltà che non mancano neppure per l’ingrosso e i servizi alle imprese (84%).

QUALI SONO LE FIGURE PROFESSIONALI PIU’ RICHIESTE? – Camerieri e personale di sala (25%), cuochi e baristi (19%), commessi (16%), addetti alle attività amministrative (10%), addetti alle pulizie, receptionist e addetti all’accoglienza, manutenzione servizi (7%).

PERCHÉ SI FA FATICA A TROVARE PERSONALE? – Secondo le imprese che hanno risposto all’indagine il motivo principale (41%) risiede nella mancanza di competenze richieste/esperienza. Ma è importante anche l’indisponibilità a orari/giorni proposti (36%). Le diverse ambizioni personali di realizzazione lavorativa vengono indicate dal 15% delle imprese. La retribuzione giudicata dal candidato troppo bassa è segnalata come motivazione dal 9% delle imprese.

LE SCUOLE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE COME “FONTE” DI NUOVO PERSONALE – Il 44% delle imprese si rivolge alle scuole di formazione professionale come possibile fonte per reperire personale. Più motivati nei confronti dell’offerta di neo-lavoratori dalle scuole di formazione professionale sono gli artigiani (61%), le attività ricettive (56%), la ristorazione (55%). Fra le imprese che non si sono ancora rivolte alle scuole di formazione professionale vi sono in particolare le attività di agenzia e rappresentanza (92%), i servizi alle imprese (76%) e il dettaglio non alimentare (72%). L’area dove è maggiore l’interesse per la possibilità di reperire personale dalle scuole di formazione professionale è Monza Brianza (57%). A Milano hinterland il 46%, a Milano città il 43%. Lodi il 35%.

“Per Milano, con il ritorno del turismo internazionale, delle fiere e del lavoro in presenza, servono risorse qualificate. Occorrono – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – incentivi alle assunzioni e sgravi fiscali per mettere le imprese nelle condizioni di offrire posizioni competitive e che soddisfino le aspirazioni in un mondo del lavoro profondamente cambiato in questi anni. Importante puntare sempre di più sulle scuole di formazione professionale”.

 

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