Confcommercio Modena: "Bene operazione Guardia di Finanza su finto circolo sportivo"

Confcommercio Modena: "Bene operazione Guardia di Finanza su finto circolo sportivo"

"Importante stroncare un fenomeno illegale che drena almeno 60 milioni ricavi al mondo della ristorazione e dell'intrattenimento regolari". "E' lecito chiedersi se le varie organizzazioni che affiliano questi finti circoli facciano a loro volta delle verifiche".

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9 settembre 2014

 

"Esprimiamo grande apprezzamento per l'operazione messa a segno dalla Guarda di Finanza nei confronti del finto circolo Ti-Tingo affiliato a Uisp, perché da tempo i nostri associati dell'area denunciavano l'anomalia del locale dove si svolgevano attività commerciali a tutto tondo". Così si esprime Confcommercio Modena in merito ai controlli della Guardia di Finanza eseguiti sul finto circolo di Piumazzo, che hanno avuto come conseguenza la chiusura dello stesso. "Da anni – puntualizza l'Associazione – denunciamo la presenza di finti circoli sul territorio e la grave situazione di concorrenza sleale venutasi a creare. Ristoranti in falsi agriturismo, bar-ristoranti in circoli culturali, bar-ristoranti in circoli sportivi-ricreativi e finte sagre alimentano il fenomeno dell'abusivo esercizio di attività di ristorazione e di intrattenimento e che drena, come ha calcolato nelle scorse settimane Fipe-Confcommercio, almeno 60 milioni di euro al mercato legale". "Nel caso dei circoli privati - prosegue la nota - ad esempio, è comune la prassi di rilasciare tessere al momento dell'ingresso a chiunque ne faccia richiesta senza alcuna partecipazione alla vita associativa che non siano quelle di mangiare, bere e ballare. E con l'avvento poi della bella stagione, assistiamo ogni estate impotenti al proliferarsi di manifestazioni che, sotto la generica dicitura di 'Sagre', esercitano vere e proprie attività commerciali che poco o nulla hanno a che fare con le sagre propriamente dette". "È bene, dunque – precisa l'Associazione – che la Guardia di Finanza e gli altri organismi deputati ad effettuare controlli sul regolare svolgimento di attività di circolo non mollino la presa e stronchino un fenomeno che ha assunti dimensioni spropositate e che minaccia la sopravvivenza di tante attività legali". "Allo stesso tempo – conclude Confcommercio – è lecito chiedersi se le varie organizzazioni che affiliano questi finti circoli facciano a loro volta delle verifiche su quale effettiva attività vi venga esercitata, a dispetto di quella dichiarata al momento della richiesta di associazione. Perché è a tutti evidente il fatto che se Uisp, Arci, Acli, Csi facessero controlli ad hoc sui propri affiliati, non ci troveremmo in una situazione in cui alla concorrenza sleale si associano, per la sola provincia di Modena, mancati introiti per l'erario pari ad almeno 20 milioni di euro". 

 

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