CONFCOMMERCIO:"NESSUN ALLARME PER L'INFLAZIONE MA PREOCCUPANO LE VENDITE AL DETTAGLIO"

CONFCOMMERCIO:"NESSUN ALLARME PER L'INFLAZIONE MA PREOCCUPANO LE VENDITE AL DETTAGLIO"

p.03 d:23-9-2003 t:aZIENDA iTALIA: INFLAZIONE FERMA

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23 settembre 2003
02/00

Confcommercio: “Per l’inflazione nessun allarme, preoccupano le vendite al dettaglio”

 

Commentando i dati sull’inflazione emersi dalle città campione, il Centro Studi di Confcommercio sottolinea che “i valori sono in linea con le aspettative del mese di settembre che tradizionalmente sono influenzati dagli aumenti stagionali legati all’inizio della scuola, dei campionati sportivi ed all’introduzione sul mercato dei primi capi di abbigliamento autunnali”. “A queste dinamiche – prosegue la nota del Centro Studi - nell’ultimo mese si sono aggiunti anche gli aumenti legati alla benzina, all’ortofrutta ed alla telefonia fissa ma che non autorizzano a parlare di una situazione incontrollata. E’ peraltro vero che il permanere dell’inflazione da quasi un anno sui livelli prossimi al 2,7%–2,8% rappresenta un indubbio elemento di tensione all’interno del sistema ed ancor di più se si considera che per i beni e servizi di pubblica utilità (acqua, energia, trasporti, banche, assicurazioni, istruzione, ecc.) gli incrementi risultano in media anche superiori al 4%”.

“Quello che invece preoccupa –aggiunge il Centro Studi – è il dato dell’Istat relativo alle vendite di luglio che evidenziano una profonda crisi di tutta la distribuzione commerciale, compresa quella su grandi superfici. Gli ipermercati, infatti, segnalano in luglio una crescita del fatturato reale prossima allo zero (+0,1% l’alimentare e +0,2% il non alimentare), appena migliore la dinamica dei supermercati e hard discount che evidenziano incrementi in quantità delle vendite dell’ordine dell’1,0% rispetto a luglio 2002”. “L’unica tipologia della distribuzione moderna che evidenzia incrementi di fatturato reale apprezzabili – conclude la nota del Centro Studi - è rappresentata dai grandi magazzini, con una crescita del 3,7%. Particolarmente critica invece la situazione per le imprese fino a due addetti che registra una flessione dei volumi venduti dell’1,9%”.

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