Confcommercio Padova: commercio e servizi crescono nonostante la crisi

Confcommercio Padova: commercio e servizi crescono nonostante la crisi

Il presidente Bertin: "Anche il 2014, per il nostro comparto, non è stato così drammatico come tante chiusure di negozi, anche storici, ci induceva a pensare'. "Resta però la preoccupazione per il futuro".

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29 gennaio 2015

 

Sei anni di crisi sono finalmente alle spalle. Resta però ancora integra la preoccupazione nei confronti del futuro: come sarà il 2015? ''Qualche segnale di ripresa lo stiamo riscontrando - conferma Patrizio Bertin, presidente dell'Ascom Confcommercio di Padova - ma rileviamo, soprattutto, che anche il  2014, per il nostro comparto, non è stato così drammatico come tante chiusure di negozi, anche storici, ci induceva a pensare''. Per trovare il primo segnale positivo all'Ascom non hanno dovuto faticare poi chissà quanto: ce l'avevano in casa, nel senso che il saldo algebrico associativo registra un +66 imprese in termini assoluti. ''Mentre il mondo delle associazioni di categoria - aggiunge Bertin - registra una generale disaffezione, noi siamo in crescita a testimonianza che le imprese riconoscono alla nostra organizzazione capacità di movimento, serietà operativa e grande trasparenza. Elementi, evidentemente, che contribuiscono ad avvicinare sempre più alla nostra associazione una platea sempre più vasta di imprese che trovano nell'Ascom tutela sindacale e servizi d'avanguardia''. Ma non c'è solo il dato interno a confortare. Anche dall'ufficialità della Camera di Commercio giungono notizie (riferite al 30 novembre del 2014) positive. Il numero di imprese operative nel commercio al dettaglio e all'ingresso crescono infatti dello 0,5% (da 22.618 a 22.738), ma migliorano anche alloggio e ristorazione (+1,7%), editoria, telecomunicazioni ed informatica (+2,3%), attività finanziarie ed assicurative (+1,8%), servizi vari alle imprese (+7,1%) e addirittura le attività immobiliari che recuperano un +0,7% dopo la caduta dell'1,1% del 2013". Solo trasporti (-0,6%) e, soprattutto, attività professionali (-2,5%) sono ancora pesantemente condizionate dalla congiuntura negativa con queste ultime che scontano l'abbandono del mercato da parte dei servizi di pubblicità e marketing, dei servizi tecnici di architettura, ingegneria, ecc., dei servizi legali e di contabilità. 'E' evidente - riassume il presidente dell'Ascom - che il settore terziario si conferma come l'unico in grado di recuperare quanto invece viene perso dagli altri comparti, ed è grazie a commercio, turismo e servizi se Padova e la sua provincia, nel complesso, dimostrano di sapersi difendere abbastanza bene. A sostegno di questa tesi arrivano i dati del 2013 elaborati dall'Ufficio Studi di Confcommercio su dati Istat e su scala nazionale e che vedono la nostra provincia prima in regione per aumento del Pil (fatta 100 la media Italia, Padova è a quota 122,5 contro i 118,1 di Verona e i 118,0 di Vicenza) ma, al tempo stesso, prima (e questo è un valore da ascrivere alla colonna delle negatività) per tasso di disoccupazione (8,7%) quando nel 2007 questa si attestava al 3,2%''. siamo l'unica provincia che, rispetto al 2007 quando gli occupati totali erano 404mila, nel 2013 ne contava 410mila con un saldo netto positivo di 6mila unità che però si ''perdevano'' nell'aumento della popolazione residente passata in sei anni dalle 896mila unità del 2007 alle 932mila del 2013. Segno evidente del forte e purtroppo eccessivo richiamo per ciò che attiene all'immigrazione, evidentemente esuberante rispetto alla richiesta del mercato''.
 

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