Confcommercio Prato e Pistoia: "Un nuovo lockdown insostenibile per le imprese del terziario"

Confcommercio Prato e Pistoia: "Un nuovo lockdown insostenibile per le imprese del terziario"

Il presidente Morandi: "I numeri ci rimandano a uno scenario drammatico che purtroppo stiamo toccando con mano. Il 47% delle attività del settore rischia la cessazione". 

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3 novembre 2020

"Imprese del terziario in calo nella provincia di Pistoia: per la prima volta in dieci anni è segno meno per il turismo. Insostenibile pensare a un nuovo lockdown, il 67% delle imprese non reggerebbe". Lo afferma Stefano Morandi, presidente di Confcommercio Pistoia e Prato, che cita i dati dell'Osservatorio congiunturale sul terziario della Toscana. "I numeri - afferma Morandi - ci rimandano a uno scenario drammatico che purtroppo stiamo toccando con mano. Il 47% delle attività del settore rischia la cessazione e il 55% degli operatori ammettono di essere in difficoltà nel rispettare le scadenze fiscali. Le oltre 16mila imprese del terziario nella provincia di Pistoia hanno registrato nei primi nove mesi dell'anno un decremento nella variazione del saldo tra imprese nuove nate e imprese cessate, rilevando lo scostamento più basso degli ultimi 10 anni. Ed è la prima volta, nel decennio, che è il comparto turistico a determinare un decremento in termini di attività esistenti, dovuto principalmente alle mancate nuove aperture".

Per il presidente di Confcommercio Pistoia e Prato "è evidente che questa seconda fase di lockdown 'parziali' produrrà inevitabilmente ulteriori, gravissimi danni. Quello che serve è più programmazione e più coordinamento e, soprattutto, occorre che i danni subiti dalle imprese siano ristorati adeguatamente e tempestivamente".

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