Incontro con il ministro Calderone: per il lavoro autonomo professionale “servono nuove tutele"

Incontro con il ministro Calderone: per il lavoro autonomo professionale “servono nuove tutele"

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16 novembre 2022

“Servono nuove tutele per il lavoro autonomo professionale con la necessità, innanzitutto, di rendere strutturale l’Iscro (l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, ndr), con una riduzione significativa dell’incremento contributivo ora previsto allo 0,51 per cento,  e l’estensione della platea dei beneficiari, almeno con l’innalzamento del tetto di reddito richiesto per l’accesso nell’ultimo anno di attività”. Così il 15 novembre scorso Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, al Tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo convocato dal Ministro Calderone.

“Bene che nel Pnrr e poi nella Manovra di bilancio 2022 sia stato esteso il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori, ndr) al lavoro autonomo professionale con riferimento allo sportello del lavoro autonomo con un ruolo per le associazioni, secondo quanto previsto dalla legge 81/2017. Si attende – ha poi sottolineato Fioroni - l’attuazione ed estensione alla riqualificazione attraverso la formazione anche per lavoratori che non hanno chiuso la partita Iva”.

Confcommercio Professioni ha, inoltre, ribadito la necessità di proseguire nell’inclusione dei lavoratori autonomi in ogni azione di sostegno alla genitorialità e di valutare l’incremento delle prestazioni collegate alla contribuzione aggiuntiva della gestione separata Inps, anche in coerenza con la delega del jobs act degli autonomi in materia.

Con riferimento all’equo compenso è stata richiesta la revisione dell’attuale normativa, soprattutto con riferimento all’attuazione di questo principio anche per tutte le professioni non ordinistiche e nei confronti della P.a..

È stata evidenziata, infine, la necessità di garantire ai professionisti iscritti alla gestione separata Inps la deducibilità dei contributi versati a tutte le forme di sanità integrativa come misura di riduzione della disparità di trattamento che ancora esiste tra lavoratori autonomi professionali e lavoratori dipendenti. Per assicurare ai primi adeguate coperture previdenziali integrative a quelle del sistema pubblico, occorre infine “favorirne il ricorso agli strumenti bilaterali già esistenti laddove possibile”.

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