Confcommercio Roma: "un Commissionario di governo contro la crisi"

Confcommercio Roma: "un Commissionario di governo contro la crisi"

Il presidente Pambianchi ha sottolineato la necessità di misure straordinarie per fronteggiare la crisi del commercio. "La Regione è paralizzata". Il nodo dei saldi fissati per il 2 gennaio.

DateFormat

12 novembre 2009
A Roma e nel Lazio la crisi del commercio deve fare i conti adesso anche con la paralisi della Regione dopo le dimissioni del

A Roma e nel Lazio la crisi del commercio deve fare i conti adesso anche con la paralisi della Regione dopo le dimissioni del presidente Marrazzo. Una situazione questa che per i commercianti, alle prese con la “querelle” dei saldi fissati per il 2 gennaio, non è più tollerabile. Data impossibile da rinviare, proprio per la situazione amministrativa della Regione Lazio. “Già dallo scorso anno – ha detto il presidente di Confcommercio Cesare Pambianchi - con le vendite di fine stagione fissate al 5 gennaio abbiamo fatto presente alla Regione il problema dei saldi troppo anticipati. Adesso la situazione è precipitata”. E così il presidente di Confcommercio ha deciso di rivolgersi direttamente al Governo. «Per risolvere questa questione dei saldi – ha osservato Pambianchi - e per evitare altre situazione estreme, ritengo ci sia bisogno di un intervento straordinario del Governo che sblocchi questa situazione di inerzia istituzionale che si è creata: una figura che abbia il potere di prendere decisioni in grado di ridare fiato alle aziende che per questa situazione di stallo istituzionale rischiano di chiudere e scomparire”. Una richiesta formale: “Come è avvenuto per la sanità – ha aggiunti il presidente della Confcommercio capitolina - chiedo formalmente la nomina di un commissario “ad acta” che si occupi di sbloccare tutte quelle situazioni, ed in particolare questa dei saldi, che rischiano di aggravare ancora le difficoltà delle nostre aziende. In un momento di crisi straordinaria c'è bisogno di atti straordinari”. “Prima che sia troppo tardi il governo deve capire – ha aggiunto Roberto Polidori presidente di Federabbigliamento - che il commercio non ha avuto alcuna provvidenza, neanche la Cig, la cassa integrazione prevista per i dipendenti delle grandi imprese”. E chiedono, ad esempio, aliquote Iva ridotte per alcuni categorie di prodotti, come quelli per l'infanzia. Ma per evitare un crollo di vendite di piumoni, scarpe e cappotti sotto le feste natalizie, cosa possono fare gli stessi negozianti? “Abbiamo già ridotto all'osso i prezzi, dunque i ricavi – ha risposto Polidori - tagliando ogni tipo di spesa e facendo scelte anche difficili come la riduzione del personale o delle spese promozionali”. Pambianchi, che aveva già lanciato l'idea di un “blocco degli sfratti” anche per i negozi,  ha voluto poi ringraziare il Governo per i provvedimenti presi per la revisione degli studi di settore. “Già nello scorso febbraio - ha aggiunto - avevamo chiesto una loro momentanea sospensione, ritenendo questo strumento inadeguato in tempi di crisi e non rispondente al contemporaneo quadro economico”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca