Confcommercio su black-out: danni rilevanti per i pubblici esercizi e piccolo commercio

Confcommercio su black-out: danni rilevanti per i pubblici esercizi e piccolo commercio

70/2003
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70/2003
Roma, 28.09.2003

 

 

CONFCOMMERCIO SU BLACK-OUT: DANNI RILEVANTI PER I PUBBLICI ESERCIZI E PICCOLO COMMERCIO

 

 

La Confcommercio sta valutando la dimensione e la quantità dei danni che questo black-out ha provocato in tutta la catena alimentare, ma si ha ragione di credere che essi siano stati ingenti, soprattutto perché non vi è stato nessun tipo di preallarme. Confcommercio non esclude la possibilità di ricorrere a tutte le procedure possibili per il risarcimento dei danni subiti dalle imprese della distribuzione italiana, anche perché questo black-out conferma la totale assenza di una politica energetica in un Paese che, da un lato è tra i sette più industrializzati del mondo, e dall’altro continua ad avere strutture ed impianti che, in questo vitale settore, sono ancora da terzo mondo. E’ arrivato il momento che le istituzioni e il governo si assumano in prima persona tutte le responsabilità di una situazione che rischia di produrre guasti enormi e forse irreparabili all’intero sistema paese.

La Confcommercio attraverso le sue federazioni ha fatto una prima stima dei danni provocati dal black-out.

La Fipe/Confcommercio – che rappresenta oltre 200 mila tra bar, pasticcerie e gelaterie - stima danni alle merci per 27 milioni di euro, 50 miliardi di vecchie lire soprattutto per i prodotti come il gelato la pasticceria, circa 23 milioni di euro, 48 miliardi di vecchie lire, per ritardi nelle aperture, cioè tutta la clientela persa, quindi il mancato incasso.

Apparentemente meno grave la situazione per la grande distribuzione che avendo gruppi autonomi elettrogeni è riuscita a salvaguardare per il momento le merci fresche, freschissime e surgelate. Diversa invece la situazione per i molti supermercati privi di questo dispositivo di emergenza che invece dovranno buttare tutta la merce. Per le aperture, Faid/Confcommercio assicura la riapertura degli esercizi dopo appena 10 minuti dalla riattivazione dell’energia elettrica per garantire quanto più possibile la continuità del servizio alla clientela.

Secondo la Fida/Confcommercio, federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione che raggruppa 60 mila esercizi in tutta Italia, il problema più grosso è rappresentato dal rischio deterioramento dei prodotti congelati o surgelati che, per una corretta conservazione, devono essere mantenuti a temperatura costante. Tra le imprese del settore in particolare quelle del settore ittico e dell’alimentare al dettaglio, esistono circa 70 mila congelatori e considerando che, in media, ognuno di questi contiene merce per un valore di circa mille euro, il calcolo è semplice: si rischia di buttare fino a 70 milioni di euro di prodotti alimentari, soprattutto nel Mezzogiorno.

 

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