15/2001       Roma, 01.03.01

CONFCOMMERCIO SU DATI ISTAT:

IL BONUS HA ALLEGERITO LA PRESSIONE FISCALE

La riduzione dello 0,6% di PIL della pressione fiscale corrisponde a 13.500 miliardi, un importo coincidente con la restituzione a famiglie ed imprese del cosiddetto dividendo fiscale effettuato a novembre del 2000. Tale restituzione ha avuto l’effetto di evitare un ulteriore incremento della pressione fiscale che, infatti, in assenza di tale misura, si sarebbe attestata allo stesso livello del 1999, cioè al 43,0%: questo il commento del Centro Studi Confcommercio sui dati diffusi oggi dall’Istat.

Il  PIL ha raggiunto il livello di 2 milioni e 257 mila miliardi, mentre la somma di entrate tributarie, contributive e delle imposte in conto capitale ha raggiunto i 957.592 miliardi. Il rapporto tra queste entrate ed il PIL misura la pressione fiscale, che si è attestata al 42,4%, cioè sei decimi di punto in meno rispetto al 43,0% del 1999.

Ma il 1999 è stato un anno di forte incremento delle imposte dirette, anche per effetto dell’allargamento della base imponibile delle imprese dovuta all’eliminazione dei contributi sociali conseguenti all’introduzione dell’IRAP. Il 1999 quindi, al pari del 1997 caratterizzato dall’eurotassa, può essere senz’altro considerato un anno di crescita eccezionale del gettito. Ne consegue che il dato della pressione fiscale realizzata nel 2000 è perfettamente in linea con il trend degli  anni novanta, vale a dire intorno al 42,5%.

Non a caso, nel DPEF di giugno 2000 relativo al quadriennio 2001-2004 il quadro previsionale – a legislazione vigente – del conto delle Amministrazioni pubbliche, indicava per il 2000 una pressione fiscale del 43,2%.

E' un buon punto di partenza - conclude il Centro Studi Confcommercio - anche se di entità insufficiente a far migliorare il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie.