Confcommercio su inflazione a marzo

Confcommercio su inflazione a marzo

Le prime indicazioni relative all'andamento dell'inflazione nel mese di marzo in alcune città confermano la presenza di un quadro economico sostanzialmente stagnante: la "gelata" rischia di bloccare la circolazione del sistema produzione-distribuzione-consumo.
In pochi mesi il tasso d'inflazione, calcolato sulla base dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, è sceso dall'1,9% di agosto all'1,2-1,3% di marzo, valori ormai quasi sconosciuti per la nostra economia.
Già negli ultimi mesi del '98 la produzione industriale italiana aveva mostrato segnali pesantemente negativi, registrando il decremento più consistente tra tutti i Paesi della UE.
Questa tendenza si è prontamente riflessa sui prezzi all'origine che segnalano ormai da alcuni mesi una tendenza deflattiva, che non ha tardato a trasferirsi al consumo, nonostante gli aumenti di alcuni beni e servizi di pubblica utilità.
In questo contesto - conclude Confcommercio -diviene sempre più urgente, non potendo contare sulla spinta della domanda estera in considerazione del sensibile rallentamento ciclico in atto in quasi tutti i Paesi europei, avviare concrete misure per il rilancio della domanda interna sia per consumi che per investimenti.

 

 

 

 

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