CONFCOMMERCIO SU INFLAZIONE: NO A INUTILI ALLARMISMI

CONFCOMMERCIO SU INFLAZIONE: NO A INUTILI ALLARMISMI

Registrati aumenti alla produzione e nelle tariffe

80/2001      
Roma, 20.12.01

 

Registrati aumenti alla produzione e nelle tariffe

CONFCOMMERCIO SU INFLAZIONE: NO A INUTILI ALLARMISMI

 

 

Il dato di dicembre che appare lievemente superiore alle attese, secondo alcuni analisti, non deve essere letto con eccessivo allarmismo, in quanto in molte delle città rilevate il dato tendenziale evidenzia un ulteriore rallentamento: questo il commento del Centro Studi Confcommercio sui dati delle città campione.

 

Si sottolinea, inoltre, come dal lato degli aumenti considerati come conseguenza della prossima introduzione dell’euro le preoccupazioni debbano investire tutti i settori non solo il commercio ed i pubblici esercizi, in quanto parte della dinamica dell’ultimo mese è imputabile alla variazione dei prezzi dei quotidiani (+13% pari ad uno 0,04 d’inflazione) e dei biglietti aerei.

 

Per molte tariffe, quali i biglietti del treno, dei trasporti urbani in alcune città ed il canone RAI gli aumenti di gennaio sono d’altra parte già decisi. D’altro canto il primo bimestre dell’anno è statisticamente uno dei più «caldi» dal punto di vista inflazionistico in quanto usualmente si verificano aumenti in alcuni servizi di pubblica utilità.

 

Si sottolinea, inoltre, come la distribuzione ed il comparto degli alberghi e pubblici esercizi si confrontino da tempo con una dinamica della domanda molto contenuta e difficilmente potranno operare aumenti indiscriminati se non correndo il rischio di perdere la clientela in considerazione dell’elevato livello di concorrenza nei settori.

 

D’altra parte gli incrementi di prezzo che si sono registrati nell’ultimo mese per alcuni prodotti, in particolare gli alimentari, riflettono quanto si è riscontrato nei mesi precedenti dal lato della produzione.

A settembre, infatti, per i beni l’aumento congiunturale è stato dello 0,2% pari al 2,5% in termini tendenziali, valore non dissimile da quanto oggi si registra al consumo.

Per gli alimentari in particolare tra agosto e settembre gli aumenti congiunturali sono stati dello 0,7% portando l’incremento su base annua sopra al 3%.

Tra gli altri fattori che sono alla base delle preoccupazioni di molti economisti - conclude la nota - si sottolinea come l’attuale dinamica delle quotazioni petrolifere è stata indicata da tempo come elemento molto volatile e che potrebbe modificarsi a breve determinando turbative sul sistema dei prezzi.

 

D’altra parte se gli effetti, da tempo preventivati, sull’inflazione non solo italiana derivanti da un mutamento straordinario come è l’introduzione dell’euro si limitassero ad uno 0,4-0,5 si tratterebbe di un comportamento «fisiologico» e destinato a rientrare nel breve periodo.

 

PREZZI ALLA PRODUZIONE

Variazione percentuale sul mese precedente

 

 

Gen

Feb

Mar

Apr

Mag

Giu

Lug

Ago

Set

Beni di consumo

0,3

0,6

0,0

0,5

-0,1

0,1

0,1

0,1

0,2

    - Non durevoli

0,3

0,5

0,0

0,9

-0,3

-0,1

0,0

0,2

0,3

    - Semi- durevoli

0,8

0,4

0,1

0,2

0,0

0,2

0,1

0,2

0,1

    - Durevoli

0,1

0,7

0,1

0,2

0,2

0,3

0,1

0,1

0,1

Beni di investimento

0,3

0,3

0,0

0,3

0,0

0,0

0,1

0,0

0,1

Beni intermedi

-0,4

-0,1

0,0

0,0

-0,5

-0,4

-0,8

-0,3

0,2

INDICE GENERALE

0,0

0,2

0,0

0,2

-0,4

-0,1

-0,5

0,0

0,1

FONTE ELABORAZIONI CENTRO STUDI CONFCOMMERCIO SU DATI ISTAT

 

 

PREZZI ALLA PRODUZIONE DI ALCUNI PRODOTTI

Variazione percentuale sul mese precedente

 

 

Gen

Feb

Mar

Apr

Mag

Giu

Lug

Ago

Set

Alimentari e bevande

0,3

0,8

-0,1

0,5

-0,3

-0,2

-0,1

0,3

0,4

Prodotti dell'abbigliamento

1,2

0,3

0,1

0,0

0,0

0,3

0,1

0,4

0,1

Cuoio,  prodotti in cuoio e similari

0,2

0,7

0,4

0,7

0,3

0,3

0,3

0,1

0,1

Mobili

0,4

0,5

0,5

0,4

0,0

0,1

0,1

0,0

0,0

Gioielleria e orificeria

-1,5

1,7

0,5

0,4

0,9

1,0

-0,7

-0,3

0,7

Strumenti musicali

0,0

0,2

0,4

-3,3

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

Articoli sportivi

0,4

0,1

0,8

0,0

0,0

0,0

0,0

0,0

0,5

Giochi e giocattoli

2,1

0,4

0,1

-0,3

1,3

0,0

1,0

0,0

0,0

Altre industrie manifatturiere

0,8

0,9

0,2

1,0

1,1

0,0

0,0

0,0

-0,1

FONTE ELABORAZIONI CENTRO STUDI CONFCOMMERCIO SU DATI ISTAT

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