Confcommercio su sicurezza: priorita' del nuovo governo

Confcommercio su sicurezza: priorita' del nuovo governo

I commercianti non si vogliono armare, le aggressioni il timore più diffuso27/08

 

 

        

 

27/08

Roma, 10.03.08

 

 

 

 

I commercianti non si vogliono armare, le aggressioni il timore più diffuso

 

 

Confcommercio su sicurezza: priorita' del nuovo governo

 

 

 

I dati

Che il tema della sicurezza personale sia importante è evidente considerato che tutti gli schieramenti lo hanno messo nei loro programmi elettorali, ma in che misura questo problema è sentito dagli italiani lo descrive una ricerca di Confcommercio realizzata dalla Mercurio Misura, secondo cui per otto intervistati su dieci questo problema dovrebbe essere considerato una priorità dal nuovo governo, al primo o al secondo posto addirittura.

 

L'83,6% degli italiani si sente esposto a tutti i tipi di reato "comuni" (rapina, furto, scippo e borseggio) la stragrande maggioranza, tra il 70 e l'80%, ritiene che l'aumento del fenomeno della criminalità sia legato all'aumento dell'immigrazione. Ma, allo stesso tempo, il 54% ritiene che il modo migliore per contrastare l'immigrazione clandestina sia quello di agevolare la regolarizzazione (anche se a questo dato fa in qualche modo da contrappeso a quel 38,6% che ritiene l'intensificazione delle espulsioni la migliore "medicina" per curare l'immigrazione clandestina).

 

La ricetta

Come si combatte la criminalità? Circa il 26% degli intervistati mette al primo posto l'aumento delle forze dell'ordine, al quale si aggiunge un 6% che individua nel poliziotto di quartiere uno strumento ulteriormente utile (questo dato va comunque interpretato alla luce del fatto che l'80% del campione intervistato risiede in centri con meno di 200 mila abitanti). Mentre il 30% ritiene poco efficace l'operato delle forze dell'ordine per mancanza di mezzi.

Quasi un italiano su due (43,5%) pensa che la ricetta giusta sia mettere al primo posto, la certezza della pena. Pena che, sempre uno su due (51,1%) considera adeguata per furto, borseggio e scippo (ora fino a tre anni). Per tutti gli altri reati la maggioranza chiede un aumento, a volte anche rilevante, degli anni di carcere.

 

La reazione e le pene

Tanto allarme non produce comunque reazioni scomposte. Due italiani su tre (63,2%) non ritengono utile armarsi (anche se un significativo 29,5% ritiene necessario farlo); e la pena di morte è vista con favore da appena il 9,4%.

Un ultimo dato sulla violenza sessuale: mentre il 61% è favorevole all'inasprimento della pena e quasi il 18% addirittura all'ergastolo, circa il 14% chiede appunto la castrazione chimica per gli stupratori. Aumenti che schizzano alle stelle quando la violenza sessuale è perpetrata sui minori: a chiedere il semplice inasprimento della pena è il 35,5%, mentre la castrazione chimica la invocano il 25,7%, l'ergastolo ben il 26,6% e quasi il 10% addirittura la pena di morte.

 

I commercianti

Mettendo a confronto le risposte dei commercianti e quelle dei privati, infine, si registrano alcune differenze: l'immigrazione, clandestina e non, è vista come la principale causa della microcriminalità per il 79% dei commercianti contro il 75% dei privati; nel contrasto all'immigrazione, oltre la metà dei cittadini privati (53,6%) si schiera per un'agevolazione della regolarizzazione, mentre i commercianti mettono quasi sullo stesso piano agevolazione (44%) ed espulsione (46,6%); tra i reati più temuti, l'aggressione fisica è al primo posto per entrambi i campioni, ma nel caso dei commercianti, si riscontra un timore altrettanto elevato anche per la rapina (22,1%); l'autodifesa armata, infine, non è ritenuta necessaria da oltre il 60% degli intervistati di entrambi i campioni, anche se il 35,5% dei commercianti, a differenza del 29,5% dei privati, ritiene utile detenere un'arma.

 

 

 

Vai sul sito di Confcommercio (www.confcommercio.it) per scaricare il testo integrale della ricerca.

 

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