Confcommercio Trieste: "Fine 2016 positivo per il terziario"

Confcommercio Trieste: "Fine 2016 positivo per il terziario"

Secondo l'Osservatorio dell'associazione giuliana, sono positivi gli Indicatori quanto a ricavi, prezzi praticati dai fornitori, tempi di pagamento dei clienti e capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale.

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7 marzo 2017

Indicatori positivi quanto a ricavi, prezzi praticati dai fornitori, tempi di pagamento dei clienti e capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale. Stabilità e con tendenza previsionale al  miglioramento, circa clima di fiducia tra gli imprenditori, sia sul futuro economico del Paese che su quello della propria azienda, occupazione, domanda di credito e relativa offerta. Questo lo stato di salute del terziario triestino nell'ultimo trimestre 2016 evidenziato dall'Osservatorio della Confcommercio provinciale. L'indagine si è sviluppata attraverso una campionatura di 384 imprese del territorio locale, del commercio, turismo e servizi e di ogni dimensione. In relazione agli indicatori, va ricordato che i valori espressi al di sotto di 50 si collocano in area negativa (irrigidimento) mentre, quelli al di sopra di 50, si posizionano in quella positiva (espansione). Esaminando gli indicatori nel dettaglio, il clima di fiducia, a dicembre, a valere sul trimestre precedente, è cresciuto sia nel sentiment inerente il futuro scenario economico in generale (da 38,9 a 39,1), sia in quello riguardante i prossimi trend della propria azienda (da 50,8 a 51,1). All'insegna della crescita anche l'outlook previsionale per il primo trimestre 2017. Positività anche per ricavi ( da 44,5 a 45,1), con una stima in prospettiva tendente anche in questo caso al rialzo (45,6)  e percezione dell'andamento occupazione nel settore ( da 43,9 a 44,0). Più marcata, invece, la crescita sui versanti del pagamento dei prezzi praticati dai fornitori (da 46,0 a 47,1) e delle tempistiche di pagamento da parte dei clienti ( da 37,7 a 38,6). Si consolida anche l'area di espansione quanto alla capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale ( da 56,7 a 58,2). Sostanzialmente invariata, invece, la percentuale di imprese che, nell'ultimo scorcio dell'anno, ha fatto richiesta di credito. Il 50,8 delle aziende ha visto accolta la propria domanda, il 18,1  ricevuto una risposta positiva ma per un importo minore rispetto a quello preventivato mentre, per l'11,9, delle imprese il riscontro è stato negativo. Il rimanente 19,2 di percentuale è equamente suddiviso tra imprenditori che sono in attesa del responso e tra quanti si rivolgeranno alle banche nei primi mesi del 2017. Restando in tema di credito, le imprese hanno giudicato sostanzialmente invariata la situazione quanto a costo dell'offerta (da 51,5 a 51,3) e dei servizi bancari ( da 38,7 a 38,2). Più accentuato, invece, l'acuirsi delle percezioni negative sul costo delle altre condizioni del credito (da 44,4 a 44,0), sui paletti di durata temporale dello stesso ( da 41,9 a 41,1) e sull' entità delle garanzie richieste ( da 35,6 a 34,3).

 

Focus sul Commercio/1

 

Shopping natalizio stabile, no alle  promozioni pre-Saldi, con il web rapporto da sviluppare

 

Un focus dell'Osservatorio provinciale è stato dedicato anche alle dinamiche dello shopping del periodo natalizio. Per il 49% dei negozianti interpellati, i ricavi sono peggiorati, per il 36,7% sono stati in linea con quelli dello scorso anno mentre, il 14,3% degli esercenti, ha evidenziato un miglioramento. Il 70% di quanti hanno rilevato una crescita o comunque una stabilità dei ricavi, ha osservato un aumento del numero di accessi nel proprio punto vendita, anche grazie al concomitante svolgimento di mercatini natalizi nella zona ed il 15% ha segnalato un incremento della spesa media. Guardando al target di acquirenti, il 71,0 dei clienti che ha comperato almeno un prodotto nei negozi, era di nazionalità italiana, il 29,0 veniva invece dall'estero. I commercianti, inoltre, hanno rilevato come il 75% dei consumatori avesse già acquistato nel loro punto vendita mentre, per  il rimanente  25%, si è trattato di new entry, con buona parte degli acquisti sono stati fatte nelle giornate festive e alla domenica "Un elemento, questo - ha sottolineato il presidente dell'associazione di categoria, Antonio Paoletti - che evidenzia l'importanza del riconoscimento a Trieste dello status di "Città Turistica", ottenuto grazie anche all'azione di sensibilizzazione svolta da Confcommercio in sede istituzionale, che dà l'opportunità ai negozianti di accogliere una clientela che, sempre più spesso, giunge nel capoluogo regionale in concomitanza di eventi di rilievo ospitati dalla città e che sovente coincidono con le giornate festive". Il Report ha rimarcato anche l'inopportunità, espressa dai negozianti triestini, per vendite promozionali  e scontistiche estemporanee nei 30/40 giorni antecedenti i Saldi. Le ha proposte infatti negli ultimi mesi appena il 5,4 degli esercenti interpellati. "A questo riguardo - ha ricordato Paoletti - una campionatura effettuata da Confcommercio a fine gennaio nei negozi del centro e rionali,  aveva evidenziato come, il 95% dei commercianti, fosse favorevole ad una modifica sostanziale all'impianto normativo dei "Saldi". Tra le priorità individuate, uno stop obbligatorio appunto alle vendite promozionali nelle settimane antecedenti i Saldi ed un posticipo dell'avvio degli stessi. Interventi ineludibili, per i negozianti, per restituire ai "Saldi" quel significato di "occasione" progressivamente affievolitosi negli ultimi anni e non solo per la limitata disponibilità di spesa di parte dei consumatori". Sul versante dell'innovazione, resta al momento ancora tiepido il rapporto tra imprese del terziario e web. Solo il 31% delle aziende affida infatti la promozione dell'offerta commerciale alla rete,  utilizzando i social (Facebook, Linkedin e Twitter), prevalentemente per ampliare la propria visibilità (80,0) nonostante la loro crescente diffusione ed il lievitare  dei ricavi (pari al 24% del totale) delle aziende che svolgono abitualmente attività di e-commerce. "Considerato che oggi, il web, costituisce uno strumento di crescente utilizzo da consumer e mercato - ha fatto ancora osservare Paoletti - abbiamo pertanto avviato un programma formativo  proprio per avvicinare gli imprenditori a quest'opportunità. Il riscontro e l'interesse sono stati soddisfacenti, con poco meno di 2.000 partecipanti ai vari corsi, sviluppatisi  in 7800 ore di lezione. In gran parte dei quali si sono trattati ed approfonditi temi innovativi quali  il web marketing, le lingue straniere e la promozione dell'offerta aziendale in rete anche attraverso l'utilizzo dei social". Al contempo -  ha proseguito Paoletti -  sempre nell'ottica del l'innovazione, abbiamo cooperato con il Comune di Trieste alla redazione del Progetto "PISUS "Trieste Città Attiva", con particolare riferimento al segmento B9 del progetto, per la creazione di un centro commerciale diffuso. Ad oggi, stiamo operando a stretto contatto con una settantina di imprese, attive nell'area PISUS, per l'accesso alle risorse stanziate, pari a 40mila Euro, da impiegare, da parte delle aziende, per attività di promozione, marketing e  fidelizzazione della clientela.Restando sul versante istituzionale - ha ancora rilevato il presidente di Confcommercio - un' altra opportunità, che va in questa direzione e ci vede impegnati proprio in questi giorni, è quella dell'art.100 della L.R29/2005, che mette a disposizione contributi a fondo perduto per l'innovazione delle aziende quanto a infrastrutture processi produttivi ampliamento dell'attività e internazionalizzazione.  Negli ultimi tre anni, abbiamo assistito 123 aziende nella presentazione  delle domande e della relativa documentazione da porre a corredo, che hanno portato all'erogazione complessiva di oltre 500mila Euro. Quest'anno, nonostante il bando sia stato aperto in questi giorni, abbiamo raccolto già oltre una ventina di domande".     

 

Focus sul Commercio/2

 

La demografia delle imprese 2008/2016

 

Anche Trieste figura tra i 40 comuni italiani, oggetto dello studio di Confcommercio Imprese per l'Italia, che ha fotografato il cambiamento  della densità  del tessuto commerciale dal 2006 ad oggi. Nonostante alcune criticità, il capoluogo regionale presenta sostanzialmente una situazione migliore rispetto ad altre città

La comparazione dei dati 2008/2016 evidenzia come il commercio al dettaglio in sede fissa,  abbia visto una riduzione di 19 attività nel centro storico (da 213 a 194) e di circa 300 nelle aree periferiche (da 1683 a 1378).

In percentuale il decremento è stato dell'8,9% nel cuore del centro cittadino e del 18,1% nelle zone rionali, semiperiferiche e periferiche. "A fronte di tali scenari, determinati da cambiamenti strutturali del mercato e della domanda - ha quindi spiegato Paoletti - abbiamo perciò ritenuto prioritario intensificare i rapporti con le aziende, pianificando un'attività costante di visite alle imprese, per coglierne esigenze e, di conseguenza, rimodulare ed ampliare le nostre attività di assistenza e consulenza quanto a formazione, fiscalità, lavoro, accesso al credito e fruizioni dei contributi resi disponibili dai vari bandi". Nel solo primo bimestre di quest'anno, in un contesto che ha visto circa 200  visite e contatti  one to one, sono state aperte 31 pratiche per l'accesso al credito, 25 per la fruizione di contributi ed organizzato 10 corsi di formazione obbligatoria, 2 abilitanti ed altri appuntamenti di carattere formativo, per un totale di oltre 300 partecipanti. Considerate poi che le maggiori criticità giungono dalla periferia - ha rilevato ancora Paoletti - abbiamo ampliato la nostra presenza in aree lontane dal centro nelle quali risulta più difficile intercettare la clientela anche perchè minore rispetto al bacino fruibile dalle attività ubicate in aree di più ampio passaggio. Ad Opicina, ad esempio, nella quadro della collaborazione con  il "Consorzio Centro In Via – Insieme a Opicina  –  Skupaj na Opčinah", abbiamo avviato un percorso, sviluppatosi in vari step, che, in prima battuta, ci ha visti contattare tutte le aziende locali del terziario del territorio per raccoglierne esigenze e priorità di vario carattere

Successivamente, abbiamo elaborato delle proposte, a fronte delle richieste espresse dagli imprenditori, finalizzate a supportare le loro attività. Tale azione ha suscitato, in oltre da una ventina di imprese locali, un concreto interesse per le nostre attività non solo di formazione, assistenza fiscale, in materia di lavoro, accesso al credito e contribuiti, ma anche per l'opportunità di una  diffusione, a condizioni vantaggiose, del proprio brand aziendale e dei propri prodotti sul web grazie ad alcune convenzioni  in essere e riservate alle imprese associate a Confcommercio". Tornando al Report, sulla dinamica negativa ha inciso soprattutto l'assottigliarsi  della rete distributiva di carburanti, praticamente azzerata in centro e ridottasi del 25% in periferia e delle rivendite di tabacchi, scese del 73% in centro città e del 27,1%  altrove. I trend negativi di questi due comparti sono facilmente riconducibili alla concorrenza slovena. Flessione minore e limitata ai  soli rioni ( -14,1%) per i punti vendita di generi alimentari in quanto il settore, in centro, ha  tenuto le posizioni. All'insegna della crescita invece, il comparto informatico e della telefonia, rafforzatosi senza distinguo di ubicazione d'area. Evidente anche l'espansione sostenuta per il segmento alberghiero ( +33,7% in centro e  - 3,5% in periferia) e per quello dei pubblici esercizi, cresciuto del 24,6% in centro città e diminuito del 2,7% nelle zone rionali. Il tema start – up ha poi aperto la strada ad un'altra considerazione di Paoletti. "E evidente - ha premesso il presidente di Confcommercio - che, oggi, congiuntura economica, pressione fiscale, burocrazia e costi, non incoraggino l'avvio di nuove attività  essenziali, invece, per controbilanciare uscite dal mercato, rinvigorire la competitività del territorio e contribuire a nuova occupazione. Per fronteggiare tale criticità, Confcommercio agisce su un doppio binario. Da un lato, sfruttando la nostra posizione di osservatorio privilegiato sulle esigenze delle imprese, presentando proposte operative, in sede istituzionale, con l'obiettivo di migliorare la fruibilità di strumenti  a  disposizione delle imprese, com'è stato per il SUAP, lo Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Trieste. Dall'altro,invece, ampliando e diversificando la gamma delle nostre opportunità interne, anche  in un contesto di assistenza " a misura" d'impresa. In questa direzione va ad esempio il potenziamento delle funzionalità dell'Ente Bilaterale del Terziario, organismo paritetico composto da Confcommercio ed Organizzazioni sindacali dei lavoratori. Alle attività già consolidate inerenti la cassa integrazione guadagni, l'abbattimento dei costi sui corsi di formazione e numerose iniziative di sostegno al reddito - ha spiegato Paoletti -  abbiamo affiancato un supporto dedicato allo Start Up d'impresa che consente un abbattimento delle spese relative ai servizi collegati o propedeutici all'apertura di una nuova attività. Dopo i quasi 57 iter dello scorso anno per una copertura complessiva di circa 15 mila Euro di costi, solo in questi primi due mesi dell'anno, sono in corso già una ventina di procedure".      

 

 

  

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