Confcommercio Vicenza: "Fisco drena risorse e non restituisce quasi nulla a cittadini e imprese"

Confcommercio Vicenza: "Fisco drena risorse e non restituisce quasi nulla a cittadini e imprese"

Nell'annuale assemblea dell'Associazione il presidente Sergio Rebecca ha analizzato la situazione economica attuale. "Stiamo ancora imboccando la strada sbagliata". "L'unica che ci resta è quella delle riforme".

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27 novembre 2014

 

"Nelle situazioni più critiche - e quella che stiamo vivendo è davvero complicatissima - un vero imprenditore si comporta  come un abile free climber, che nelle pareti più difficili riesce a trovare anche il più piccolo appiglio per continuare la scalata". Con questa immagine il presidente della Confcommercio di Vicenza Sergio Rebecca ha aperto la relazione all'Assemblea ordinaria 2014 dell'Associazione, che annovera tra i propri iscritti la maggioranza delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni della provincia. L'annuale incontro è servito ad approvare il bilancio consuntivo 2013 e il bilancio preventivo 2015, e a fare il punto della situazione economica in atto, delineando strategie e progetti per il cammino futuro dell'Associazione. "Se guardo al nostro mondo del terziario vicentino, vedo parecchi "rocciatori" – ha continuato Rebecca, illustrando la sua relazione – . Certo, c'è chi si è ritirato per vari motivi, ma tantissimi altri, invece, ben protetti da solida professionalità, stanno proseguendo il cammino, con sacrificio, ma con una forte determinazione. Se guardo al nostro Paese, invece, vedo una situazione diversa, in molti ambiti". L'attenzione della platea è stata portata sui dati economici italiani, che evidenziano un Pil ancora in calo, con poche chances di risalita nel 2015; consumi al palo e famiglie con sempre meno risorse da spendere, dove oltre il 40% della disponibilità economica viene assorbita dalle spese obbligate: bollette, mutui, benzina ecc.; disoccupazione giovanile al 42,9%. "Questi dati – ha sottolineato Rebecca - fotografano impietosamente una situazione estremamente difficile, e ci si chiede dove si possano vedere spiragli di ripresa". Ha quindi posto una domanda cruciale: "Che futuro ha un Paese se tiene fuori dal mondo del lavoro quasi la metà dei giovani?". E una constatazione: "Stiamo ancora imboccando la strada sbagliata, mentre l'unica che ci resta è quella delle riforme". Prima tra tutte quella del fisco. Il Centro Studi Confcommercio ha, infatti, calcolato che la pressione fiscale salirà ancora fino a toccare mediamente il 45% del reddito, "un drenaggio di risorse immane che restituisce poco o nulla al cittadino e alle imprese - ha evidenziato il Presidente -, rendendo impossibile la ripresa dei consumi e degli investimenti". Ma il Governo, nella clausola di salvaguardia inserita nella recente legge di stabilità, già ipotizza di aumentare l'IVA dal 2016. "Se lo faranno – ha detto il presidente di Confcommercio Vicenza - perderemo 65miliardi di euro di consumi, in un Paese in cui l'80% del Pil è rappresentato proprio da consumi e investimenti interni. Allora altro che clausola di salvaguardia: quella dell'aumento dell'Iva è una clausola vessatoria". E sempre sul tema caldo delle tasse ha poi rimarcato: "Noi non ci stiamo più a pagare per alimentare gli sprechi. Di tagli da fare ce ne sono un'infinità, come infinita appare essere la voragine del nostro debito pubblico, alimentata da una gestione "spendi e tassa".  Alle riforme per togliere (tasse, burocrazia, spesa pubblica, definite palle al piede per famiglie e imprese), secondo l'analisi del Presidente, vanno aggiunte quelle per dare un concreto contributo ad una nuova prospettiva economica e occupazionale nel Paese. A partire dal turismo "un patrimonio che è lì, a portata di mano, e che non prendiamo in considerazione. Non è pensabile - ha detto Rebecca - che il saldo turistico sul Pil valga oggi in Italia appena l'1%, la metà rispetto all'Austria e un terzo rispetto alla Spagna". Un settore, quello turistico, che dà prospettive anche al territorio locale, come ha dimostrato il successo delle due mostre svoltesi in Basilica Palladiana, "che non devono però rimanere episodi isolati". Per questo Confcommercio Vicenza crede fermamente nello sviluppo turistico e come ha confermato il presidente all' Assemblea "è disponibile a mettersi in rete, per condividere progetti concreti". Rimanendo in ambito locale ha poi lanciato un appello alla platea degli iscritti: "Dobbiamo impegnarci ancor più nella nostra Associazione, perché sul territorio possiamo fare molto per facilitare la vita delle nostre imprese. Lo possiamo fare e lo abbiamo fatto, ad esempio, con un pressing costante sui Comuni in tema di fiscalità locale. E gli sgravi e facilitazioni si sono concretamente trasformati in una boccata di ossigeno in un momento in cui, a livello centrale, non si fanno certo sconti". Ma le azioni di Confcommercio Vicenza a favore delle imprese sono state tante nell'ultimo anno; a partire dall'importante accordo quadro territoriale, che ha permesso la detassazione dei premi di produzione e delle componenti accessorie della retribuzione, misure che garantiscono un incremento concreto del salario netto dei lavoratori del terziario vicentini. Grande impegno e risorse sono stati dedicati alla formazione e all'aggiornamento professionale dei titolari d'impresa e dei loro dipendenti. Perché, come ha sottolineato il presidente, riprendendo l'immagine del rocciatore con la quale ha iniziato il suo discorso all'assemblea "Così come uno sportivo non allenato è destinato alla sconfitta, un imprenditore che non si aggiorna automaticamente si mette fuori gioco". 

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