Confcommercio Vicenza: "La Tasi è un calvario fiscale"

Confcommercio Vicenza: "La Tasi è un calvario fiscale"

Il direttore Ernesto Boschiero scrive all'Anci veneta e ai sindaci vicentini: "Detrazioni personalizzate e incongruenze rendono difficile il pagamento".

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14 ottobre 2014

 

A pochi giorni dalla scadenza di pagamento della Tasi (la Tassa sui Servizi Indivisibili), la confusione regna sovrana sugli esatti importi da versare in quei comuni del Vicentino, una settantina, per i quali il 16 ottobre si paga la prima rata (per molti altri, ad esempio Vicenza, la prima rata è già stata versata a giugno). Cittadini, imprese e consulenti fiscali non sanno più a che santo votarsi per uscire da una situazione che si sta letteralmente avvitando su se stessa e che rischia di precipitare, con possibili doppi pagamenti ed errori che appaiono praticamente inevitabili. Confcommercio Vicenza, che è più volte intervenuta per segnalare il caos Tasi e Tari (Tassa sui Rifiuti) questa volta invia una lettera all'Anci veneta, l'Associazione Nazionale dei Comuni e ai sindaci della provincia per chiedere che non siano applicate le sanzioni previste, poiché, facilmente "saranno molti i contribuenti che  commetteranno degli errori, nel corso del 2014,  inerenti al pagamento di queste imposte". A creare problemi ai contribuenti, scrive Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza, sono "il proliferare di svariate e fantasiose fattispecie inerenti le modalità di calcolo della Tasi, con detrazioni il più delle volte "personalizzate", nonché le numerose incongruenze tra quanto presente nelle delibere comunali e la loro indicazione in formato tabellare nei siti ministeriali preposti. Ciliegina sulla torta – continua Boschiero - è sicuramente la suddivisione della Tassa sui Servizi Indivisibili tra possessore e detentore dell'immobile; anche in questo caso le Amministrazioni comunali hanno fatto a gara per dare le soluzioni più pirotecniche". Insomma, ogni singolo Comune del Vicentino si è costruito la propria  Tasi e la propria Tari, creando una "Babele" normativa che sta rendendo letteralmente ingestibile il pagamento. Il direttore Boschiero evidenzia all'Anci e ai sindaci un esempio su tutti: "la casistica (frequente) di contribuenti che si sono rivolti  ai loro consulenti  per il conteggio della Tasi e, contemporaneamente, si vedono recapitare dalle amministrazioni comunali il modello da utilizzare per il pagamento congiunto delle due imposte (Tasi e Tari). E' già da ora chiaro che i pagamenti Tasi doppi non saranno casi isolati".  L'unica via d'uscita, insomma, appare quella di chiedere ai Comuni di evitare controlli e sanzioni, almeno fino a quando, il prossimo 16 dicembre, non ci sarà il saldo per tutti i cittadini. "E' il minimo che possano fare – spiega il direttore di Confcommercio Vicenza – considerando che anziché ridurre e semplificare gli adempimenti hanno trasformato, complice anche una legge confusa, il pagamento delle tasse locali in un autentico calvario fiscale". E anche se, in alcuni casi, la complicata regolamentazione dei Comuni era ispirata dalla volontà di salvaguardare alcune categorie di cittadini e imprese, l'obiettivo finale non sembra essere stato raggiunto. "Il tempo perso e il rischio di errori vanifica qualsiasi buona intenzione – continua Boschiero – e in ogni caso, a conti fatti, per molti queste imposte si stanno rivelando un'altra mazzata anche peggiore dell'Imu". Non è un caso se, secondo una recente indagine di Confcommercio nazionale, che fotografa appieno anche la situazione del Vicentino, solo il 16 per cento delle imprese pagherà la Tasi senza problemi: quasi la metà lo farà con difficoltà e più del 30 per cento non è nemmeno certa di riuscirci. "In un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo – conclude il direttore Ernesto Boschiero – con i dati dei consumi desolanti e poche prospettive di una ripresa nel breve tempo, si rischia davvero che l'aumento della pressione fiscale porti più di qualcuno a mollare tutto e a chiudere, con gravi conseguenze per il tessuto economico dei nostri centri e per i livelli occupazionali del territorio".

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