Incertezze e silenzi, Arcelor Mittal non paga i fornitori e l’autotrasporto comincia a fermarsi

Incertezze e silenzi, Arcelor Mittal non paga i fornitori e l’autotrasporto comincia a fermarsi

Il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè: "Il Governo batta un colpo e non si renda corresponsabile di una situazione che è ormai al limite della sopportazione”.

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12 marzo 2021

Ex Ilva: tra incertezze e silenzi, l’autotrasporto comincia a fermarsi. L’allarme è di Fai-Conftrasporto, la Federazione degli Autotrasportatori Italiani, che sollevano da tempo il problema dei mancati pagamenti, e delle mancate risposte alle richieste del settore, da parte dell’azienda.

Come preannunciato da tempo, a fronte di totale mancanza di riposte da parte di Arcelor Mittal, i fornitori annunciano che a breve non assicureranno più i servizi di trasporto indispensabili per la continuità dell’attività aziendale - spiega il presidente Fai-Conftrasporto Paolo Uggè - Da mesi infatti Arcelor Mittal non paga le imprese di autotrasporto, che non possono più attendere”.

L’incertezza che, anche a causa delle possibili sentenze amministrative, mina la prosecuzione dell’attività dell’acciaieria, non deve incidere sul sacrosanto diritto di coloro ai quali, a fronte di un servizio prestato all’azienda, deve essere riconosciuto un corrispettivo. Il lavoro va pagato e nei tempi previsti”.

Di qui l’appello di Uggè al Governo perché “batta un colpo e non si renda corresponsabile di una situazione che è ormai al limite della sopportazione”.

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