Conftrasporto: "I committenti pensano a pagamenti a 12 mesi. Si rischia il fermo nazionale dei Tir"

Conftrasporto: "I committenti pensano a pagamenti a 12 mesi. Si rischia il fermo nazionale dei Tir"

Il vicepresidente Uggè: "Con la chiusura dei cantieri e delle attività produttive, anche l’operatività delle imprese di autotrasporto si è drasticamente ridotta".

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3 aprile 2020

“Nelle autostrade ormai vedi solo motrici: i Tir consegnano la merce e poi tornano vuoti, non riescono più a controbilanciare il viaggio di andata con quello di ritorno. Il settore dei trasporti, che fino ad alcune settimane fa in qualche modo resisteva, sta pericolosamente frenando” L’allarme è del vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, che parla di un calo medio dei fatturati oltre del 60%, con punte del 90%, e di interi settori fermi. “Con la chiusura dei cantieri e delle attività produttive, anche l’operatività delle imprese di autotrasporto si è drasticamente ridotta, e la percentuale di perdita stimata due settimane fa dal Cerved nel 30%  è praticamente raddoppiata nel giro di soli 14 giorni”. Secondo le rilevazioni di Conftrasporto, con la chiusura di molti stabilimenti produttivi del nord Italia, si è anche invertita la direzione dei traffici: si va dalle regioni meridionali a quelle settentrionali per trasportare generi alimentari, ma poi le motrici dei Tir tornano vuote a destinazione, con una conseguente perdita per le aziende di autotrasporto. A tutto questo si aggiungono le lettere recapitate ai fornitori da diversi committenti che preannunciano lo slittamento dei pagamenti anche di 12 mesi, e il fatto che la proroga della validità delle patenti e revisioni scadute vale solo in Italia, con il rischio per chi effettua trasporti internazionali, anche all’interno della sola Ue, di vedersi appioppare multe salatissime, se non addirittura il fermo del mezzo. La difficoltà a viaggiare per e dall’estero ha generato una sorta di autarchia obbligata: ormai si transita prevalentemente entro i confini di ogni singola nazione mentre a oggi le nostre imprese non sanno quali saranno, se ci saranno, i permessi di circolazione nel periodo di Pasqua sul territorio nazionale. “Se andiamo avanti così, con misure che ormai stanno bloccando le attività del Paese, corriamo fortemente il rischio di forme autogestite di protesta che potrebbero arrivare a un fermo generale dell’autotrasporto anche per i settori indispensabili”, avverte concludendo il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè.

 

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