Consumi fermi al palo, l'economia rallenta

Consumi fermi al palo, l'economia rallenta

Secondo l'Indicatore dei Consumi Confcommercio, a marzo la spesa delle famiglie è aumentata in quantità di appena lo 0,1 percento rispetto allo stesso mese del 2006 (+0,5 percento nel primo trimestre). Fermi i beni, servizi in contenuto miglioramento.

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4 maggio 2007
L’INDICATORE CONGIUNTURALE SU CONSUMI E PREZZI

Consumi fermi al palo, l’economia rallenta

 

La spesa delle famiglie italiane è in ulteriore rallentamento. Lo segnala l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), che per il mese di marzo evidenzia una variazione positiva delle quantità acquistate di appena lo 0,1% rispetto allo stesso mese del 2006. Nel primo trimestre dell’anno l’incremento sale così allo 0,5% tendenziale contro l’aumento dell’1,9% registrato nell’analogo periodo del 2006.

La staticità dei consumi delle famiglie si riscontra soprattutto nell’acquisto di beni

(â€"0,4% la riduzione delle quantità acquistate rispetto a marzo del 2006, +0,1% nel complesso del primo trimestre), mentre per i servizi c’è un contenuto miglioramento (+0,5% e +1,6% rispettivamente).

Analizzando l’evoluzione delle singole voci di spesa che compongono l’ICC, si segnalano tassi di crescita decisamente positivi solo per le comunicazioni (+6,5% la variazione tendenziale in quantità nel mese e +6,4% nel trimestre, favorita anche da una sensibile riduzione dei prezzi) e per i beni e servizi per la cura della persona (+5,2% a marzo e +5,5% nel complesso del primo trimestre, grazie soprattutto ai prodotti farmaceutici e terapeutici). Vi si contrappongono le decise riduzioni registrate nel comparto dei beni e servizi ricreativi (-5,2% tendenziale in quantità, con l’eccezione dei segmenti dei cd e dei supporti audiovisivi e dei giochi, giocattoli e articoli per lo sport ed il tempo libero) e dell’alimentare e tabacchi (-2% a marzo e -2,2% nel primo trimestre).

Dopo la battuta d’arresto di febbraio, la domanda per i servizi di ristorazione e di alloggio è in contenuto miglioramento (+0,7% la variazione tendenziale in quantità), grazie alla modesta ripresa dei consumi presso i pubblici esercizi.

Quanto ai beni e servizi per la mobilità, la tendenza è al ridimensionamento, con una variazione tendenziale in quantità del +0,3%, a fronte di un incremento del +3,7% nel primo bimestre. Ciò è dipeso essenzialmente dalla decisa riduzione dei consumi di carburanti e dal ridimensionamento dei tassi di crescita delle vendite di autovetture.

Ancora negativa l’evoluzione della domanda per l’abbigliamento e le calzature (-0,6% in quantità nel mese di marzo, -0,7% nel complesso del primo trimestre), sintomo che i saldi invernali hanno prodotto risultati meno favorevoli rispetto allo scorso anno e che c’è una certa prudenza da parte dei consumatori negli acquisti per l’inizio della stagione primavera-estate.

In ulteriore flessione anche la domanda relativa ai consumi di beni e servizi per la casa (-0,5% in quantità sia a marzo che nella media del trimestre), con lievi variazioni positive solo per gli elettrodomestici.

 

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